Intervista a Pietrangelo Buttafuoco, protagonista della rassegna “Il Sabato del Villaggio” col suo ultimo romanzo Sono cose che passano.
Scoppiettante incontro quello che ha inaugurato “Il Sabato del Villaggio”, la rassegna ideata e diretta da Raffaele Gaetano e organizzata dal Centro Studi Koinè, giunta alla XVI edizione.
Protagonista della serata il poliedrico artista Pietrangelo Buttafuoco, intervenuto in occasione della presentazione del suo ultimo originale romanzo Sono cose che passano, edito La Nave di Teseo.
A margine dell’appuntamento ospitato dal Seminario vescovile di Lamezia Terme, ci ha concesso una intervista.
Il libro
Nel secondo dopoguerra il barone di dubbia nobiltà Rodolfo Polizzi sposa Ottavia principessa di Bauci e la porta con sé a Leonforte, un paese dell’entroterra di Sicilia. In quell’estate del 1951 dove, poco lontano, sull’isola di Vulcano Roberto Rossellini s’innamorava di Ingrid Bergman e, a Capo d’Orlando, Lucio Piccolo con i fratelli Casimiro e Agata Giovanna – zii di Ottavia – ricevevano il jet set internazionale, a casa del candido Rodolfo arrivava Lucy Thompson, la compagna di college della moglie a svegliare i trascorsi di gioventù della principessa, tutti di strani riti e sabba studenteschi. Sotto gli occhi della signorina Lia, entusiasta testimone di una stagione elettrizzante, mentre il barone Polizzi si ammala e la principessa si lascia sedurre da un capomastro, l’intera Leonforte si trasforma in un pandemonio. Ma qualche anno dopo Carlo Delcroix, un eroe soldato – cieco e mutilato – la spinge a una scelta cruciale, ma forse vana. Un romanzo seducente e infuocato come la Sicilia, un divorzio all’italiana che Pietrangelo Buttafuoco trasforma in un moderno Faust al femminile.