I romanzi, i genitori, le donne. Kader Abdolah si racconta in un evento speciale a Pordenone Legge 2021.
Lo scrittore di origini iraniane e olandese d’adozione è stato protagonista di una intervista che possiamo definire a cuore aperto con Antonella Silvestrini psicanalista con particolare interesse verso la letteratura e ufficio stampa di Spirali Edizioni. L’evento, inserito nel vasto cartellone di Pordenone Legge – Festa del libro con gli autori, si è svolto al centro eventi Capitol della città friulana in collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi.
La discussione ha preso le mosse dall’ultimo romanzo di Kader Abdolah, Il sentiero delle babbucce gialle, sul cui titolo lo scrittore ha scherzato affermando che gli è stato affibbiato senza che lui sapesse nulla: “Non è compito mio sapere perché le babbucce sono gialle. Questo compito tocca a voi lettori”. Successivamente Abdolah ha raccontato della sua famiglia, partendo dal padre, sordomuto, contadino nei campi di zafferano – di cui l’Iran rappresenta il più grande produttore mondiale – e del suo amore per la moglie. La madre dell’autore – tuttora in Iran e sulla cui immagine sono tratteggiati vari personaggi femminili de Il sentiero delle babbucce gialle –, si è scoperto, ha avuto un ruolo fondamentale nelle scelte di Abdolah. Col suo carattere forte e intransigente ha indirizzato il percorso letterario dello scrittore ed è stata al centro della seconda parte della conversazione.
“La amavo e la odiavo – ha affermato Abdolah – perché non mi ha mai permesso di essere me stesso. Ha sempre preteso molto da me, tanto che ho tentato di sbatterla fuori dalla mia letteratura. Ma è stato impossibile.”
Lasciato l’Iran e raggiunta l’Olanda sul finire degli anni ottanta, all’età di trentatré anni, lo scrittore ha deciso di adottare la lingua olandese per i suoi lavori, non dimenticando le parole della “tirannica” madre: “Mia madre mi ha messo sotto pressione per permettermi di scoprire me stesso”.
Restando sul tema delle donne, Kader Abdolah ha sostenuto poi di detestare il termine ‘femminismo’, in quanto una vacua americanata, una parola alla moda ma senza alcuna consistenza e impatto reale sulla società.
“Non posso dare questo appellativo a mia madre, a mia nonna o a mia sorella, alle donne che ho conosciuto. Loro non sono femministe. Loro sono donne. Meravigliose e più che uomini. Non potrei fare nulla senza le donne, noi scrittori abbiamo bisogno delle donne per creare.”
In conclusione, il premiato autore ha inviato un messaggio per i più giovani. “Lasciate casa, andate in giro e conoscete altre genti, altre lingue. Soltanto così imparerete ad amare la vostra terra, la vostra realtà, la vostra lingua. Andate, e scoprirete voi stessi.” Nonostante le madri.
Tutti i romanzi di Kader Abdolah – tra i più famosi e apprezzati Scrittura cuneiforme, Il re, Uno scià alla corte d’Europa e La casa della moschea – sono pubblicati in Italia da Iperborea.
Leggi anche la recensione de “Il randagio e altri racconti” di Sadeq Hedayat
Scopri tutto il programma di Pordenone Legge 2021. La kermesse proseguirà fino a domenica 19 settembre.
Il video dell’intervista
Antonio Pagliuso
Foto su concessione di Iperborea