Come comunicato tramite una nota del Ministero della Cultura, la Giuria per la selezione della Capitale italiana della cultura 2025 ha individuato i 10 progetti finalisti, presentati dalle seguenti città:
Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).
Le singole proposte saranno illustrate alla Giuria nel corso di audizioni pubbliche, così come previsto dal bando, che si svolgeranno in presenza nei giorni 20 e 21 marzo 2023, a Roma, nella sede centrale del Ministero della Cultura.
Esclusa dalla corsa Reggio Calabria, tra le quindici città italiane che avevano presentato i dossier di candidatura per il conferimento del titolo di Capitale italiana della cultura per il 2025. Unica rappresentante per la Calabria, partecipava alla contesa con l’intero territorio metropolitano (istituito nel 2016), da Rosarno, sul mar Tirreno, a Stilo, sullo Ionio. Il titolo del progetto candidato era Locride 2025. Tutta un’altra storia.
Si apre l’anno per Bergamo Brescia, Capitale italiana della Cultura 2023
Dal 20 gennaio ha preso il via l’anno di Capitale italiana della Cultura per Bergamo e Brescia, le due città lombarde scelte dal Ministero della Cultura come capitali per il 2023. Da quando è stato istituito, è la prima volta che due città condividono il titolo di Capitale della Cultura. Un riconoscimento assegnato ex lege dal MiC nel 2020 a Bergamo e Brescia per il prezzo pagato dalle due città nel corso della prima ondata di pandemia, per la capacità di rigenerarsi e per la loro storia, il patrimonio artistico e culturale.
Nel 2024 la Capitale sarà Pesaro.