Le piccole e medie case editrici italiane tornano protagoniste a Più libri più liberi 2023 e premono per restarci in nome della bibliodiversità sempre più necessaria in uno scenario spesso troppo immobile e monocolore.
Le cinque giornate di Più libri più liberi sono ritornate puntuali anche quest’anno, a chiudere un’annata ricca di eventi culturali da Nord a Sud.
Fra le molteplici novità spuntate d’ognintorno della Penisola, si è confermata la tradizionale manifestazione interamente dedicata alla piccola e media editoria e ospitata alla Nuvola di Roma con la sua XXII edizione, presieduta da Annamaria Malato, diretta da Fabio Del Giudice e con Chiara Valerio nelle vesti di curatrice del programma.
La fiera nazionale di Più libri più liberi, promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), è stata una ariosa vetrina di bibliodiversità, dove si è concretizzata la lieta possibilità di incontrare editori fuori dai circuiti della grande distribuzione e quei libri che difficilmente riusciamo a trovare sugli scaffali della libreria sotto casa, ché quei posti sono già prenotati da Bruno Vespa, Fabio Volo, Alessandro Baricco e Erin Doom.
La bibliodiversità di Più libri più liberi
Ecco, punto di forza di Più libri più liberi è proprio quello di dare spazio a quei marchi che non hanno la ventura (ovvero la forza economica) di raggiungere il grande pubblico, anche se poi è pur vero che il grande pubblico, l’addomesticato lettore dei cosiddetti bestsellers – le opere letterarie che riconosci dalla fotografia autoreferenziale dell’autore in copertina, dalle iperboliche fascette ed etichette appiccicate sul piatto arrecanti il record di vendite o qualche altro fumoso merito –, difficilmente partecipa a una rassegna con questo indirizzo e, se partecipa, ancora più difficilmente è interessato al progetto editoriale di Cina in Italia o all’ultima uscita di Ortica Editrice di Anzio-Lavinio o ai banchi del Consiglio regionale della Basilicata volto a fare conoscere il patrimonio culturale lucano oltre i confini della splendida e misterica regione meridionale.
Record di visitatori a Più libri più liberi 2023
Gli editori dei grandi marchi editoriali sono esclusi dalla fiera – e la loro presenza, d’altra parte, stravolgerebbe il senso stesso della kermesse, trasformandola in una replica del Salone internazionale del Libro di Torino trapiantato a Roma, e così non è –, ma viene naturale pensare che fra i 115.000 visitatori dell’edizione appena conclusa di Più libri più liberi – cifra record; lo scorso anno l’affluenza era stata superiore alle centomila presenze, nel 2021 si aggirò sulle novantamila – una consistente fetta sia composta proprio da quel “grande pubblico di lettori” che comunque, in una fiera di questo tipo, deambulando nel dedalo di stand, finisce sempre per acquistare gli eleganti e ben noti volumi di Adelphi e Sellerio, indipendenti, di qualità sovente eccelsa e che però viene davvero arduo definire piccole o medie case editrici.
Le piccole case editrici fanno sentire la loro presenza
Comunque, com’è ovvio, la stragrande maggioranza degli oltre 500 espositori – fra case editrici, agenzie letterarie e associazioni culturali – dislocati sui due livelli dedicati all’interno della struttura progettata dallo studio dell’architetto Massimiliano Fuksas, rappresentavano la piccola, bella e scarsamente conosciuta, se non agli addetti ai lavori, editoria del Paese: dalla A di Abeditore, marchio con sede a Milano dedicato alla riscoperta dei classici, alla Z di ZOOlibri, editore di Reggio Emilia specializzato in albi illustrati per bambini e ragazzi. Centinaia di editori in cerca di visibilità, di cui moltissimi, comunicano dalla organizzazione, soddisfatti anche delle vendite registrate nel corso dei cinque giorni di fiera. Bisogna crederci.
Una bella boccata di ossigeno, in attesa paziente di interventi governativi destinati a fornir loro un sostegno tangibile non soltanto sotto forma di ciambella di salvataggio durante le emergenze, per le case editrici tagliate fuori dai grandi mercati nazionali e dai centri commerciali del libro che ingombrano i non-luoghi della nostra Italia: stazioni e aeroporti.
Sarà una gioia effimera?
La speranza ultima è che Più libri più liberi non si riveli una estemporanea e che i piccoli editori presenti a Roma possano avere un giovamento sul lungo periodo e si possano rivedere, in qualche altro posto, prima dei prossimi 365 giorni – o giù di lì. Chiara Valerio, infatti, ha annunciato la data della prossima edizione, la numero ventitré, di Più libri più liberi. Sarà dal 4 all’8 dicembre 2024 col tema guida “La misura del mondo”.
Antonio Pagliuso