È Jonathan Bazzi con il romanzo Febbre (edito Fandango) a vincere l’edizione 2020 del Premio Sila ’49. L’edizione, rinviata a questo anno causa pandemia, ha visto trionfare anche Stefano Mancuso, vincitore del Premio Economia e Società con il libro La Nazione delle piante (Laterza). All’attrice Anna Bonaiuto il premio alla Carriera. La premiazione avrà luogo a Cosenza il 4 giugno.
“Abbiamo atteso tanto e adesso ci ritroviamo a celebrare la fine dell’edizione 2020 nel bel mezzo del 2021 – ha affermato Gemma Cestari, direttrice del Premio Sila –. Ma non volevamo una premiazione online, la presenza, il pubblico, la connessione che si crea tra i premiati e le persone sono tutto per questa manifestazione. Abbiamo aspettato che la pandemia frenasse per dare alla città, a tutti, quello che ci si aspetta da noi: la cerimonia di premiazione, la lectio magistralis, le conversazioni fra grandi relatori. Una normalità che sembrava diventata impossibile da recuperare, e che invece finalmente ritroveremo. E siamo certi che sarà valsa la pena rimandare di qualche mese il nostro gran finale.”
L’edizione numero nove del Premio Sila, relativa al 2020, va a Jonathan Bazzi con il romanzo Febbre, pubblicato da Fandango e finalista all’ultimo Premio Strega. “Un libro che ha da subito acceso l’attenzione di tutti – ha detto Gemma Cestari –: dal nostro comitato dei lettori, alla giuria tecnica, dai ragazzi delle scuole con i quali portiamo avanti progetti didattici agli amici delle librerie che collaborano con il premio. Quando un libro è così deflagrante così trasversale nel colpire le coscienze e i cuori, vince sempre. Quello di Bazzi è un racconto autentico che ti porta immediatamente in una dimensione personale (ma anche sociale) spigolosa, faticosa, ma mai priva di speranza. Un esordio che merita tutti i riconoscimenti che ha raccolto e che anche il Premio Sila ha individuato come opera da premiare per l’edizione 2020.”
Questa la motivazione ufficiale che ha portato alla vittoria nella sezione letteratura lo scrittore nato a Milano nel 1985: “Uno spazio di lotta, la periferia di Milano; un tempo di fatica, l’infanzia; una situazione di sofferenza, la malattia: questo e molto altro racconta il bel romanzo d’esordio di Jonathan Bazzi, Febbre, nel segno di una scrittura che di tante difficoltà ha saputo fare tesoro”.
Il botanico, accademico e scienziato di prestigio mondiale Stefano Mancuso è, invece, il vincitore del premio Economia e Società con La nazione delle piante (edito Laterza). Il premio alla carriera, infine, è andato ad Anna Bonaiuto, attrice teatrale e cinematografica, friulana di nascita, napoletana d’origine.
Programma della manifestazione
I tre premiati saranno presenti nel centro storico di Cosenza, sede della serata di premiazione, i prossimi 3 e 4 giugno 2021. Ad aprire la due giorni del Premio Sila sarà Anna Bonaiuto che giovedì 3 giugno, ore 18, all’Arenella di Cosenza terrà una lectio magistralis dal titolo “Alla ricerca dell’attore perduto”.
Venerdì 4 giugno, ore 11, alla Villa Vecchia il professor Stefano Mancuso dialogherà sulla Nazione delle piante con Tomaso Montanari.
La consegna dei premi 2020 avverrà lo stesso 4 giugno alle ore 18 all’Arenella. Condurrà la serata la giornalista e scrittrice Ritanna Armeni.
La storia del Premio Sila ’49
Nato nel 1949 a Cosenza, è uno dei più antichi premi letterari italiani. A presiedere la Giuria della prima edizione fu Leonida Répaci che lavorò, negli anni, assieme a Carlo Levi, Concetto Marchesi, Corrado Alvaro, Luigi Russo. Erede di un passato di considerevole valore intellettuale, il Premio è rinato nel 2012 con il nome di Premio Sila ’49 per riprendere le fila di un discorso interrotto. Oggi, come allora, si avverte la necessità di stimolare, valorizzare e ridisegnare le mappe della nostra storia letteraria con uno sguardo attento e sensibile che riaffermi il valore etico della cultura e l’esercizio dello spirito critico.