Crotone si conferma l’ultima delle province d’Italia per la qualità della vita. La Calabria sempre più giù per quel che riguarda la cultura e il tempo libero.
Prima Trieste e ultima Crotone. Questa è la sintesi dell’indagine annuale del “Sole 24 Ore” sulla qualità della vita in Italia. L’indagine relativa al 2021 si è basata su novanta indicatori provinciali, suddivisi in sei categorie, ciascuna composta da quindici indicatori: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.
È Trieste la città italiana in cui si vive meglio. È questo quanto emerge dall’indagine annuale del “Sole 24 Ore” circa la qualità della vita nel Paese. La città giuliana centra, dal 1990 a oggi, per la terza volta il primo posto e per la sesta volta sale sul podio.
Trieste succede a Bologna (il capoluogo emiliano scende al sesto posto) in testa alla graduatoria, mentre Crotone conferma la maglia nera affibbiatale lo scorso anno. Milano si piazza al secondo gradino e Trento al terzo; salgono Roma – dal trentaduesimo posto del 2020 al tredicesimo – e Firenze – oggi undicesima, lo scorso anno era ventisettesima.
Come sostiene la celebre testata economica, la classifica di questa trentaduesima edizione, “si candida a diventare una bussola per orientare investimenti e progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”.
Qualità della vita: male le province del Sud, malissimo Crotone
Stabile nelle ultime posizioni, a confermare proprio l’urgenza degli investimenti del Piano, il Sud. Crotone è l’ultima delle centosette province italiane, come già accaduto lo scorso anno, penultima e terzultima Foggia e Trapani.
Ma è il Mezzogiorno in generale ad arrancare: su novanta indicatori le ultime posizioni sono popolate in ben cinquantasette casi da province del Sud o delle Isole. La prima provincia delle Isole che si incontra è Cagliari (ventesima); del Sud Bari (settantunesima); della Calabria Cosenza (ottantottesima).
Le province calabresi non vanno oltre il posto ottantotto
La Calabria conferma le sue difficoltà ad abbandonare gli ultimi posti della graduatoria annuale stilata dal “Sole 24 Ore” . La prima provincia calabrese che si incontra nella classifica generale è Cosenza, al posto ottantotto; Catanzaro si colloca novantaseiesima (la provincia può abbozzare un timido sorriso avendo conquistato sei gradini rispetto all’indagine di dodici mesi fa); Reggio Calabria centunesima; Vibo al gradino centoquattro; Crotone, come detto, ultima su centosette province italiane prese in esame.
La Calabria sempre peggio nella cultura e il tempo libero
Lacrime amare per la Calabria anche nella classifica concentrata su offerta culturale, luoghi e servizi per il tempo libero. Fanalino di coda sempre Crotone che, oltre che nella classifica generale, si piazza ultima nelle graduatorie specifiche di quattro dei sei indicatori utilizzati: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi e, appunto, cultura e tempo libero. Crotone è ultima nel parametro relativo alla Cultura e tempo libero, ma anche per quel che concerne l’offerta culturale e le librerie del territorio.
Profondo nero, però, pure per le altre province calabresi nella sezione Cultura e tempo libero. Vibo Valentia si trova penultima, nonostante il titolo di Capitale del Libro 2021, con un centocinquesimo posto per quel che riguarda nello specifico l’offerta culturale.
Reggio Calabria è terzultima e con un poco onorevole centoduesimo posto per l’offerta culturale. Cosenza novantaseiesima per la Cultura e il tempo libero (crollo di diciassette posizioni nei confronti del 2020) e centunesima provincia per l’offerta culturale. Catanzaro al posto numero novantacinque (perse otto posizioni rispetto al 2020), con l’offerta culturale che si staziona al posto ottantasette su scala nazionale.
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