È Gibellina la città scelta dal Ministero della Cultura come Capitale italiana dell’Arte contemporanea per il 2026.
Nella Sala Spadolini della sede di via del Collegio Romano del Ministero della Cultura è stata proclamata la città vincitrice della prima edizione di Capitale italiana dell’Arte contemporanea. La città Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026 è Gibellina con il progetto “Portami il futuro”.
Il comune siciliano ha superato, all’unanimità, le altre quattro finaliste della contesa al riconoscimento culturale indetto dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano, tutte rappresentanti il Centronord del Paese: Carrara (MS), Gallarate (VA), Pescara e Todi (PG).
Gibellina, dal terremoto alla rinascita
Gibellina, centro della provincia di Trapani, è nota ai più per essere uno dei paesi siciliani maggiormente segnati dalla devastante scossa di terremoto che nella notte fra il 14 e il 15 gennaio 1968 colpì la Valle del Belice, nella Sicilia occidentale. Le vittime dell’evento oscillano fra le 231 e 370. Circa 90.000 gli sfollati.
Gibellina fu rasa al suolo dal terremoto. Lentamente ricostruita – le ultime baracche per ospitare i terremotati della Valle furono smantellate soltanto nel 2006 – in altro luogo rispetto a quello distrutto dal sisma, la cosiddetta Gibellina Nuova – a una decina di chilometri dal nucleo originario – oggi conta poco più di 3.600 abitanti e ospita un Museo d’arte contemporanea intitolato a Ludovico Corrao, il sindaco amante dell’arte che all’inizio degli anni ottanta promosse un risorgimento artistico del paese invitando molti artisti a installare i loro lavori di arte contemporanea nella cittadina del Trapanese. Alla iniziativa aderirono artisti quali Pietro Consagra, Carla Accardi, Ludovico Quaroni, Arnaldo Pomodoro, Gino Severini, Laura Thermes, Mimmo Rotella, Mario Schifano e Toti Scialoja.
L’opera d’arte ambientale di Alberto Burri
Fra questi, l’artista umbro Alberto Burri preferì dedicarsi al nucleo abbandonato a seguito del disastroso sisma del ’68 e diede vita, proprio sul sito dove si trovavano le macerie, al Grande Cretto, una delle opere d’arte ambientali più vaste del mondo coi suoi circa 80.000 metri quadrati di estensione.
Alla cerimonia di proclamazione sono intervenuti il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il direttore generale Creatività Contemporanea, Angelo Piero Cappello, e la presidente della Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
A Gibellina un finanziamento di un milione di euro
Gibellina, città che nel 2026 fruirà del titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea, godrà di un finanziamento pari a un milione di euro per la attuazione delle attività del progetto.
Dopo Agrigento, titolare del diploma di Capitale italiana della Cultura per l’anno 2025, un’altra città siciliana si fregerà di uno dei titoli culturali concepiti negli ultimi anni dal Ministero della Cultura.
Grande Cretto di Alberto Burri a Gibellina
Foto di Francesco Ungaro condivisa via Pexels
Antonio Pagliuso