Dopo un periodo di complessi lavori di manutenzione, riapre al pubblico il Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna.
Comunicato stampa
Fra i principali siti archeologici della Calabria, l’area di Capo Colonna è da sempre legata alla storia di Crotone e sta progressivamente marcando la sua risonanza come uno dei grandi attrattori dell’Italia meridionale. In tale prospettiva, negli ultimi anni il Museo ha proposto di offrire ai visitatori un’esperienza sempre più coinvolgente, per meglio comprendere il ruolo centrale del santuario di Hera Lacinia nella storia dell’antica città di Crotone e dell’intero bacino mediterraneo.
Il Museo è stato realizzato nel 2006 sulla base di un complesso progetto degli architetti Italo Insolera e Paolo Spada Compagnoni Marefoschi che ha affrontato un insieme di problematiche a partire da quelle più generali del territorio.
Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni, all’interno di ampie sale open space disposte su un unico piano a livello strada, privo di barriere architettoniche. È adiacente all’area archeologica per esaltare il legame tra storia, archeologia, natura e paesaggio sul promontorio che gli antichi romani consideravano sacro limite del golfo di Taranto e i greci veneravano quale uno dei principali centri mediterranei, consacrato al divino e destinato a rivelarne il soprannaturale per la sua peculiare collocazione geografica.
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La riapertura del Museo anticipa anche alcune interessanti novità nell’allestimento. Ne parlerà il direttore Gregorio Aversa nella visita guidata prevista alle ore 11 di domenica 27 marzo.
Foto Segretariato Regionale del MiC per la Calabria