La Storia di Ita Lia Giacomo Visconti

Giacomo Visconti, insegnante e volto noto della divulgazione culturale sulle reti sociali, torna in libreria con l’opera Storia di Ita Lia. Il volume, scritto assieme a Edoardo Zotti con illustrazioni di Serena Cyp Bombana e pubblicato da Prospettiva editrice, intreccia storia individuale e collettiva.

Tra le pagine del libro di Visconti, la storia patria è narrata, dal suo principio sino alla pace di Lodi dell’anno 1454, attraverso l’epopea di Ita Lia, una giovane donna nata in Calabria, ultimo Sud della Penisola e del Continente, che sfida una sorte immancabilmente amara per seguire i propri sogni e scoprirsi, non lasciandosi “bruttare” dal marcio tutt’attorno. 

Foto di Lorenzo Cardamone

La protagonista del libro

Di contatti col marcio, d’altra parte, Ita Lia ne ha parecchi. La protagonista dell’opera, di fatti, è una meretrice, un destino che non si scosta troppo dalla natura della Calabria, terra amata e odiata, da sempre sedotta e abbandonata, da mal governi e da popoli – greci, romani, normanni, spagnoli, francesi, soltanto per citarne alcuni – che ne hanno condizionato lo sviluppo, l’immagine e pure la coscienza.

Esplode qua tutta la vena pungente di Giacomo Visconti – ben conosciuta sulla rete in cui, con originale verve, parla dell’etimologia delle parole e delle espressioni della nostra lingua –, autore di una storia sia disturbante sia dissacrante, che smuove il lettore dal suo torpore, dalle sue posizioni comode, dal suo recinto contornato da ombrose piante.

Come Dante, che nel suo viaggio in verticale mette in discussione sé e tutta l’umanità, l’autore, fine lettore e attento studioso della Commedia dantesca, invita a scendere in profondità, non a crogiolarsi al sole della superficie, ché proprio questo manca oggi: l’incontro coi propri demoni, il coraggio di scendere verso il proprio sottosuolo, di affrontarsi e risolversi.

Foto di Lorenzo Cardamone

La rassegna culturale Telemaco

Perché è vero che nessuna strada facile corrisponde a quella giusta e bisogna avventurarsi, come Telemaco, figlio di Penelope e Ulisse, che viaggia alla ricerca del padre e delle sue radici. Telemaco che è il nome della rassegna culturale che ha visto Giacomo Visconti protagonista. La manifestazione, organizzata a Tropea dall’associazione storico culturale Libertas con la cura artistica di Dario Godano e il patrocinio della Regione Calabria, consta di otto incontri che fino al 28 maggio animeranno alcuni luoghi simbolo del centro storico della città calabrese affacciata sul Mar Tirreno.

Antonio Pagliuso

Foto di Lorenzo Cardamone