Taverna Coltiva la Bellezza adotta un quadro

“Coltiva la Bellezza: adotta un quadro” è il nome del progetto di valorizzazione ideato da alcuni studenti dell’Istituto Comprensivo di Taverna per far conoscere Mattia Preti, il grande “Cavalier Calabrese”, tra i maggiori pittori del barocco italiano.

Siamo a Taverna, il borgo della presila catanzarese famoso per aver dato i natali a Mattia Preti, il “Cavalier Calabrese”, uno dei più grandi pittori del periodo barocco, attivo nel XVII secolo fra l’Italia e l’isola di Malta, dove morì nel 1699.

È giustamente a Taverna che molte delle sue opere sono custodite, non solo nella pinacoteca dello splendido Museo Civico, ma anche in altri luoghi pubblici, in special modo quelli di pertinenza religiosa. Come Il Patrocinio di Santa Barbara, una splendida tela collocata nella chiesa dedicata alla Santa, che dopo l’ultimo restauro ha rivelato l’ennesimo segreto del Cavaliere: quello che in arte viene definito un “pentimento”. Di cosa si tratta? Parliamo di un ripensamento in corso d’opera che ha spinto l’artista a mascherare una prima versione del quadro, ritenuta non soddisfacente, attraverso l’apposizione di strati sovrapposti di colore. Questa nuova interessante scoperta non è stata però ancora indagata nel modo adeguato; la situazione presente non permette una lettura univoca dell’opera.

Gli studenti per Mattia Preti

Ed è qui che entrano in gioco i ragazzi delle terze classi secondarie superiori dell’Istituto Comprensivo di Taverna, che guidati dalla loro dirigente Susanna Mustari, hanno dato vita al progetto “Coltiva la Bellezza: adotta un quadro”. I ragazzi, vincitori nel 2018 del concorso nazionale indetto dalla Banca d’Italia “Inventa una banconota”, hanno deciso di utilizzare la cifra ricevuta in premio in quest’iniziativa di valorizzazione del patrimonio artistico della loro cittadina, rendendosene protagonisti. La prima fase del progetto, a carattere divulgativo, prevede la produzione da parte dei ragazzi di pannelli esplicativi, video e filmati, che daranno vita a una mostra itinerante, per far conoscere Mattia Preti nelle scuole, prima del comprensorio di Taverna, poi aprendosi all’intero territorio regionale e nazionale, con l’intervento di esperti del settore.

Restauro de Il Patrocinio di Santa Barbara

La seconda fase del progetto avverrà in accordo con la Curia dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, rappresentata dal responsabile diocesano dell’Ufficio Beni Culturali don Maurizio Franconiere, con la Soprintendenza alle Belle Arti di Catanzaro e Crotone, con a capo la dott.ssa Francesca Casule, con le parrocchie di Taverna coordinate da don Simone Marchese, e vedrà il restauratore di fama internazionale Giuseppe Mantella, profondo conoscitore del genio di Mattia Preti, che sarà curatore e coordinatore del progetto scientifico finalizzato a effettuare le indagini diagnostiche e il restauro che restituiranno Il Patrocinio di Santa Barbara agli occhi degli estimatori di tutto il mondo, nella versione che il Cavalier Calabrese avrebbe veramente voluto mostrare, ma senza nascondere il suo ripensamento.

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Il gruppo di lavoro

Il gruppo di studiosi coordinato da Mantella che lavorerà sul quadro sotto gli occhi stupiti dei ragazzi sarà composto da una serie di esperti di fama internazionale: il professor Mauro Francesco La Russa dell’Università della Calabria, Associate Professor in Applied Petrography to Cultural Heritage, docente del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST) e presidente dell’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr); la professoressa Valentina Venuti, Professore Ordinario di Fisica Applicata ai Beni culturali, ambientali, biologia e medicina, nei Dipartimenti di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Messina; il dottor Sebastiano D’Amico ed il dottor Emanuele Colica del Department of Geosciences – University of Malta; il professor Sante Guido, restauratore e storico dell’arte, docente di Principi di restauro e Storia delle tecniche artistiche presso l’Università degli Studi di Trento, la Pontificia Università Gregoriana e l’Università RomaTre.

Giulia De Sensi