È un momento di intimità, quello tra Leda e il suo misterioso cigno, a scostarci le tende per lasciarci liberi di entrare nelle pagine del numero di maggio del trimestrale «Glicine».
Qual è il borgo che riscopriremo in questa nuova uscita? È Belmonte, sul Tirreno cosentino, attraverso le parole di Vanessa Cuconato, tra vicoli colorati, arte e antiche leggende.
Scopriremo anche «Bilan», la nuova coraggiosa emittente televisiva, tutta al femminile, che ha appena aperto i battenti a Mogadiscio, Somalia.
Prosegue a passo spedito la rubrica “Mattone polacco”, curata da Adriana Scamporrino e incentrata sui volumi più sostanziosi e meno conosciuti delle letterature slave: il mattone di questo appuntamento è Pietroburgo di Andrej Belyj.
I libri geniali di cui parleremo in questo numero sono:
Fiabe di letto di Mori Yōko (Lindau), un inedito, per noi italiani, della scrittrice giapponese che ha riscosso grande successo in patria per la prosa elegante e i temi trattati: fuga dalla prigione della tradizione, della quotidianità e del perbenismo borghese;
Primo sangue di Amélie Nothomb (Voland) in cui la lettissima scrittrice belga compie un autentico ritorno alle origini analizzando la prima, intrepida fase di vita del padre, il diplomatico Patrick Nothomb, in cui rivedere se stessa e riscoprirsi;
Ammazzate il leone dello scrittore messicano Jorge Ibargüengoitia (La nuova frontiera), le cui spassose pagine ci fanno riflettere sulla doppiezza dei governi totalitari delle Americhe.
Le recensioni sono di Daniela Lucia e Antonio Pagliuso.
Segnalati tra le pagine di «Glicine» di maggio anche i freschissimi di stampa:
La piuma cadendo impara a volare di Usama Al Shahmani (Marcos y Marcos), Scritti sul Barocco di Franz Rosenzweig (Marietti 1820) e Pakistan dreaming di Marco Rizzini (Ediciclo Editore).
Nuovo appuntamento, infine, con il feuilleton La morte di Ivan Il’ič, uno dei grandi classici di Lev Tolstoj.
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