Da Botticelli a Doré: l’Inferno di Dante rivive alle Scuderie del Quirinale

Si apre oggi alle Scuderie del Quirinale l’esposizione “Inferno”: 232 opere di vari artisti, da Sandro Botticelli a Giacomo Balla, per omaggiare Dante Alighieri e il suo Inferno nel settecentenario dalla morte del Sommo Poeta.

“Inferno” è la spettacolare mostra, ideata e a cura dello storico dell’arte Jean Clair con Laura Bossi, che analizza la mappa mentale e simbolica della prima cantica della Divina Commedia di Dante, raccontandone l’enorme fortuna iconografica ottenuta nel corso dei secoli, dal Medioevo al XX secolo.

Sono ben 232 le opere d’arte giunte alle Scuderie del Quirinale da ottantasette grandi musei e collezioni pubbliche e private da tutto il mondo: dalla Bibliothèque Nationale de France alla Biblioteca Apostolica Vaticana, dalle Gallerie degli Uffizi alla Royal Academy di Londra.

Le opere legate all’Inferno di Dante esposte alle Scuderie

Il percorso si inaugura con il modello in gesso della monumentale Porta dell’Inferno, la scultura bronzea alta 7 metri di Auguste Rodin, ispirata proprio all’inferno dantesco, e prosegue con altri capolavori della pittura, del disegno e della scultura: La caduta degli angeli ribelli di Andrea Commodi (proveniente dalle Gallerie degli Uffizi), La voragine infernale di Sandro Botticelli (il solo dei disegni di Botticelli per la Commedia completato, custodito nella Biblioteca Apostolica Vaticana), Il giudizio finale di Beato Angelico (Museo nazionale di San Marco a Firenze), il Demonio di Valladolid in legno policromo (Museo Nacional de Escultura di Valladolid), la tempera su tela di Dante di William Blake, la famosa e imponente tela di quattro metri di Gustave Doré con Dante e la sua guida Virgilio nel nono girone dell’Aldilà. 

Clair spiega perché la cantica dell’Inferno ha ispirato molti più artisti di quanto non abbiano fatto, pure assieme, quelle del Purgatorio e del Paradiso: “L’iconografia infernale è molto più ricca. Il demonio ha sempre attratto più del bene. L’orrore ha sempre affascinato più del buono perché produce forme senza fine. L’arte è diventata luciferina”. 

Opere d’arte e non solo

La mostra “Inferno” propone anche una serie di grafiche di Federico Zuccari e Giovanni Stradano, una preziosa edizione di Se questo è un uomo con annotazioni di pugno dell’autore, Primo Levi, e un fotogramma della pellicola L’inferno, diretta nel 1911 da Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe De Liguoro. Oltre ciò, il percorso espositivo, visitabile fino al 9 gennaio 2022, è arricchito da altre opere non direttamente collegate al capolavoro dantesco, ma egualmente “infernali”, che manifestano l’inferno del nostro tempo: La pazza di Giacomo Balla e Lo specchio, la cenere, gli escrementi, l’alfa e l’omega sulla fronte di David Nebreda. Altri artisti presenti sono: Cezanne, Bosch, von Stuck, Dix, Bruegel, Taslitzky, Goya, Manet, Delacroix, Richter e Kiefer.

Da qui alla chiusura, saranno tanti, poi, gli eventi collaterali che si accosteranno alla mostra sull’Inferno di Dante allestita alle Scuderie del Quirinale: il primo, il 19 ottobre alle ore 18, presso l’auditorium del Goethe-Institut di Roma, l’incontro con il filosofo sudcoreano Byung-Chul Ha sul tema de “La società della stanchezza”.

Antonio Pagliuso

Foto La voragine infernale di Sandro Botticelli di pubblico dominio condivisa via Wikipedia