“La Russia di Putin” nelle parole di Anna Politkovskaja

Torna in libreria, pubblicato in edizione tascabile da Adelphi nella traduzione di Claudia Zonghetti, La Russia di Putin della giornalista moscovita Anna Politkovskaja, uccisa da due sicari a Mosca il 7 ottobre 2006.

Comunicato stampa

Inviata speciale della Novaja gazeta, vincitrice nel 2000 del Golden Pen Award dell’Associazione dei giornalisti russi per le sue cronache dal fronte del conflitto ceceno, famosa per i suoi coraggiosi reportage sulle violazioni dei diritti umani in Russia, Anna Politkovskaja ci svela, in pagine ben documentate e drammatiche, l’autoinganno con cui l’Occidente ha cercato in questi anni di tranquillizzarsi sulla Russia presentando Vladimir Putin come un bravo ragazzo volenteroso.

Il libro La Russia di Putin è destinato, spiega Adelphi nella presentazione, a restare memorabile per la maestria e l’audacia con cui l’autrice racconta le storie (pubbliche e private) della Russia di oggi, soffocata da un regime che, dietro la facciata di una democrazia in fieri, si rivela ancora avvelenato di sovietismo.

La Russia di Putin, non una biografia del presidente ma la quotidianità tragica di un Paese

Ma non si pensi a una fredda analisi politica: “Il mio è un libro di appunti appassionati a margine della vita come la si vive oggi in Russia” scriveva la Politkovskaja che nell’ottobre del 2002 ha coraggiosamente accettato di negoziare per la liberazione degli ostaggi prigionieri del teatro Dubrovka di Mosca. E tanto meno si pensi a una biografia del presidente: Putin resta infatti sullo sfondo, anzi dietro le quinte, per essere chiamato sul proscenio soltanto nel tagliente capitolo finale, dove viene ritratto come un modesto ex ufficiale del KGB divorato da ambizioni imperiali.

In primo piano ci incalzano invece squarci di vita quotidiana, grottesca quando non tragica: la guerra in Cecenia con i suoi cadaveri “dimenticati”; le degenerazioni in atto nell’ex Armata Rossa; il crack economico che nel ’98 ha travolto la neonata media borghesia, supporto per un’autentica evoluzione democratica del Paese; la nuova mafia di Stato, radicata in un sistema di corruzione senza precedenti; l’eccidio a opera delle forze speciali nel teatro Dubrovka di Mosca; la strage dei bambini a Beslan, in Ossezia.