Pesaro il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024

Il MiC consegna a Pesaro il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024. Battute in volata le altre città finaliste: Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Sestri Levante con il Tigullio, Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento, Viareggio e Vicenza. Il sindaco Ricci ha dedicato la vittoria alla città ucraina di Kharkiv.

Proclamata oggi la città vincitrice del titolo di Capitale italiana della Cultura 2024. Dopo aver valutato nelle scorse settimane i dossier, la giuria, presieduta da Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura, e composta da Salvatore Adduce, Maria Luisa Catoni, Beniamino de’ Liguori Carino, Stefania Mancini, Luigi Mascheroni e Giuseppe Piperata, ha comunicato al ministro della Cultura Dario Franceschini il nome della città designata. All’unanimità è stata scelta la città di Pesaro.

La proclamazione, svolta finalmente in presenza, all’interno della sala Spadolini del MiC a Roma, alla presenza dei sindaci delle città finaliste, è stata trasmessa online sulle pagine sociali del dicastero.

Villa Imperiale (Pesaro)
Foto di Carlo Dell’Orto – Opera propria condivisa via Wikipedia con licenza CC BY-SA 3.0

Pesaro 2024, sarà la città marchigiana la Capitale della Cultura

Ringraziando la giuria e tutti gli altri sindaci presenti, il primo cittadino di Pesaro, Matteo Ricci, ha voluto dedicare la vittoria al popolo di Kharkiv, la città ucraina duramente colpita dalla guerra in corso tra Russia e Ucraina, così come Pesaro, parte della rete delle città creative Unesco nel campo della musica.

Il capoluogo della provincia di Pesaro e Urbino ha battuto le altre città giunte in finale: Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza.

“La città vincitrice è una sola ma tutte le altre finaliste devono essere orgogliose del risultato raggiunto” ha affermato Calandrelli.

è la Capitale italiana della Cultura 2024

La motivazione

“La città di Pesaro offre al Paese una eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, l’innovazione, lo sviluppo socio-economico.

“In questa prospettiva, la proposta conferisce il giusto equilibrio a natura, cultura e tecnologia, tre elementi che si fondono in un contesto di azione condivisa tra pubblico e privato. L’enfasi data al valore della cittadinanza come riconoscimento e come pratica attraverso concreti esercizi, oggi più che mai, afferma una direzione che può generare contributi per altre esperienze future. Lo sforzo di coinvolgimento delle giovani generazioni in un programma impegnativo appare particolarmente interessante alla luce delle sfide che l’incertezza dei tempi propone. La valorizzazione del rapporto tra città e territorio con un programma esteso in modo articolato a tutti i comuni della provincia integra voci rendendo corale il conseguimento del titolo di Capitale della cultura.”

Il titolo di Capitale italiana della cultura, conferito per la durata di un anno, porterà nelle casse della città vincitrice un milione di euro destinato alla realizzazione delle attività progettuali. 

Capitale italiana della cultura, storia del titolo

Il riconoscimento nasce sulla scia della accesa competizione che nel 2014 portò alla designazione di Matera come Capitale europea della cultura 2019. L’impegno profuso dalle altre cinque finaliste (oltre a Matera anche le città di Cagliari, Lecce, Ravenna, Perugia e Siena) convinse il Governo del tempo a proclamarle tutte assieme Capitali italiane della cultura 2015 e a indire, a partire dal successivo anno, il concorso per individuare la città meritevole del titolo di Capitale.

Leggi anche Ivrea è la Capitale italiana del Libro 2022

Ricordiamo che l’attuale Capitale italiana della Cultura è l’isola di Procida, mentre nel prossimo anno sarà la coppia formata da Bergamo e Brescia nominate ex lege per quanto dato al Paese nel corso della prima ondata della pandemia da Covid-19.

Antonio Pagliuso

La Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro. Foto condivisa via Wikipedia con licenza CC BY-SA 2.5