Premio Bancarella 2021: il vincitore è “Per il mio bene” di Ema Stokholma
Per il mio bene (HarperCollins) di Ema Stokholma è il libro vincitore della sessantanovesima edizione del Premio Bancarella. Vittoria a sorpresa per la apprezzata conduttrice radiofonica.

Con 140 voti Per il mio bene di Ema Stokholma (edito HarperCollins) si aggiudica la sessantanovesima edizione del Premio Bancarella. I librai indipendenti scelgono la vita complicata, difficile, costellata di abusi e carica di eccessi di Morwenn Moguerou, in arte Ema Stokholma. Da nota e amata conduttrice radiofonica a vincitrice del Premio Bancarella, i votanti hanno saputo cogliere la dolcezza di questa ragazza che si racconta descrivendo tutte le pagine più delicate e personali della sua vita.

Il libro di Ema Stokholma

“Non sei mai al sicuro in nessun posto”, questo ha imparato Morwenn, una bambina di cinque anni. Perché Morwenn ha paura di un mostro, un mostro che non si nasconde sotto il letto o negli armadi, ma vive con lei, controlla la sua vita. Un mostro che lei chiama “mamma”. La persona che dovrebbe esserle più vicina, che dovrebbe offrirle amore e protezione e invece sa darle solo violenza e odio. La picchia, la insulta, le fa male sia nel corpo che nell’anima. A lei e a Gwendal, suo fratello, di pochi anni più grande. Morwenn prova a fuggire, ma la società non lascia che una bambina così piccola si allontani dalla madre, e tutti sembrano voltarsi dall’altra parte davanti alle scenate, ai “conti che si faranno a casa”, ai lividi. Così, aspettando e pregando per una liberazione, Morwenn imparerà a mettere su una corazza, a rispondere male ai professori, a trovare una nuova famiglia e un primo amore in un gruppo di amici, a usare la musica per isolarsi e proteggersi. Finché, compiuti quindici anni, riuscirà finalmente a scappare di casa e a intraprendere il percorso, fatto di tentativi ed errori, che la porterà a diventare Ema Stokholma, amatissima dj e conduttrice radiofonica. Per la prima volta Ema Stokholma racconta il suo passato, il tempo in cui il suo nome era ancora Morwenn Moguerou. E lo fa scrivendo un libro che attraverso la sua esperienza individuale riesce a raggiungere sentimenti universali, a insegnare che dal dolore si può uscire, che si può sbagliare e cambiare, che il lieto fine è possibile. Perché Per il mio bene è una storia vera ma anche un romanzo indimenticabile, che riesce a raccontare il dolore e il male con una lingua immediata e diretta, con uno stile allo stesso tempo durissimo e dolce che colpisce il lettore al cuore e tocca le corde più profonde e vere dell’animo umano.

La premiazione finale si è svolta il 18 luglio 2021 in Piazza della Repubblica a Pontremoli, come da tradizione, e ha visto la piazza piena, seppur nel rispetto delle norme anti-covid vigenti. Fra le personalità, oltre all’Onorevole Cosimo Maria Ferri, padrone di casa, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e i sindaci di Pontremoli, Città del Libro, di Mulazzo, Culla dei librai, e del vicino Comune di Filattiera.

Una sestina molto variegata, con titoli e contenuti che hanno spaziato da una cena immaginaria all’ascesi dell’arte a fedeli ricostruzioni storiche fino a un avvincente thriller.
“Un’edizione emozionante con interpreti di prim’ordine, una commossa Ema Stokholma che rende merito a un grande lavoro di selezione ed organizzazione del premio. Ci rivedremo nel 2022 quando festeggeremo i 70 anni di questo meraviglioso premio” questo il commento a caldo del Presidente della Fondazione Città del Libro Ignazio Landi.

Ema Stokholma ha battuto nella finalissima:

La cena degli Dei di Marino Bartoletti (Gallucci Editore), secondo classificato con 93 voti;

Io sono la strega di Marina Marazza (Solferino), 79 voti;

Non salvarmi di Livia Sambrotta (Sem), 79 voti;

Arte è liberazione di Andrea Bigalli e Tomaso Montanari (Edizioni Gruppo Abele), 65 voti;

La ballata della città eterna di Luca Di Fulvio (Rizzoli), 51 voti.

Ad Antonella Stelitano il Premio Bancarella Sport

Nel corso della serata precedente è stato assegnato anche il Premio Bancarella Sport andato in una appassionante corsa a Antonella Stelitano con Donne in bicicletta (ediciclo editore). Il successo è giunto in volata con 119 voti, lasciandosi a una sola distanza Ezio Luzzi con Tutto il mio calcio minuto per minuto (118 voti) e a tre Gigi Riva con Non dire addio ai sogni (116 voti). I librai indipendenti presenti su tutto il territorio nazionale hanno favorito le “Signore”, sia la Stelitano che quelle pioniere che sdoganarono il lato maschile e gli stereotipi di genere del ciclismo.
Alla vincitrice gli onori della Fondazione Città del Libro e dei prestigiosi rappresentanti della Commissione di scelta del Bancarella Sport, Paolo Liguori e Paolo Francia, nonché del neo vincitore del Premio Bruno Raschi, Carlo Cavicchi che segue nell’albo d’oro, proprio uno dei finalisti, Beppe Conti.

Premio Bancarella, una storia nata nel 1953

Il Premio è uno dei più antichi d’Italia essendo arrivato alla sua edizione numero sessantanove. La prima edizione del Bancarella, infatti, ebbe luogo nel 1953 per volontà dei Librai Pontremolesi. Scrisse l’autrice Oriana Fallaci che nel 1952 partecipò alla nascita del Premio Bancarella: «Non avevano confidenza con l’alfabeto, ma “sentivano” quali libri era il caso di comprare e quali no: in virtù di un sesto senso che, dicono, è stato loro donato dal demonio in un’ora di benevolenza» (Hanno nella valigia i cavalieri antichi, «Epoca», 6 settembre ‘52).