Premio Gregor von Rezzori - Città di Firenze: vince “Tomás Nevinson” di Javier Marías

Il premio della XVI edizione del Premio Gregor von Rezzori – Città di Firenze è andato allo scrittore spagnolo Javier Marías col romanzo Tomás Nevinson (Einaudi). Il romanzo è una profonda riflessione sui limiti di ciò che è lecito fare.

È stata Beatrice Monti della Corte dalla Santa Maddalena Foundation in diretta streaming ad annunciare il nome del vincitore. Marías ha superato gli altri quattro finalisti in corsa per il Premio: Louise Erdrich, Georgi Gospodinov, Benjamín Labatut e Robin Robertson. Lo scrittore nato a Madrid succede alla scrittrice etiope Maaza Mengiste vincitrice nel 2021 con il romanzo Il re ombra (Einaudi).

Marías vince con Tomás Nevinson

Il Premio Gregor von Rezzori è riservato ad autori stranieri tradotti in lingua italiana. Ideato e organizzato dalla Fondazione Santa Maddalena, il riconoscimento è promosso dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, patrocinato da Regione Toscana, realizzato con il fondamentale contributo di The Santa Maddalena Foundation e Fondazione Cr Firenze e sostenuto da Città di Firenze, Unicoop Firenze e Credito Cooperativo del Valdarno Fiorentino.

Il Premio è realizzato in collaborazione con Opera di Santa Croce, Cinema La Compagnia di Fondazione Sistema Toscana, Gabinetto G.P. Vieusseux, Teatro del Maggio, Porto delle Storie, Todo Modo, Università per Stranieri di Siena, Università degli Studi di Siena. Media Partner è Rai Cultura.

Il libro

«Ho avuto un’educazione all’antica, e non avrei mai creduto che un giorno mi si potesse ordinare di uccidere una donna». Due uomini, uno nella finzione e uno nella realtà, ebbero la possibilità di uccidere Hitler prima che questi scatenasse la Seconda guerra mondiale. A partire di qui, Javier Marías esplora il rovescio del comandamento «Non uccidere». Quegli uomini avrebbero fatto bene a sparare al Führer: è forse lecito fare lo stesso contro qualcun altro? Come dice il narratore di Tomás Nevinson, «uccidere non è un gesto così estremo se si ha piena nozione di chi si sta uccidendo».

Tomás Nevinson, marito di Berta Isla, cede alla tentazione di tornare nei servizi segreti dopo esserne uscito: gli viene proposto di andare in una città del nord-ovest della Spagna per identificare una persona che dieci anni prima aveva preso parte ad alcuni attentati dell’Ira e dell’Eta. Siamo nel 1997. L’incarico reca la firma del suo ambiguo ex capo Bertram Tupra, che già in precedenza, grazie a un inganno, aveva condizionato la sua vita. Tomás Nevinson è una profonda riflessione sui limiti di ciò che è lecito fare, sulla macchia che quasi sempre accompagna la volontà di evitare il male peggiore, e soprattutto sulla difficoltà di determinare quale sarà quel male.

Sullo sfondo di episodi reali del terrorismo europeo, Tomás Nevinson è la storia di ciò che succede a un uomo al quale è già successo di tutto e al quale, apparentemente, non poteva succedere più nulla. Ma, finché la vita non finisce, tutto può accadere.