Premio Sila ’49: nella cinquina “Malinverno” di Domenico Dara e “Sud” di Mario Fortunato

Questa mattina, dalla sede di Cosenza della Fondazione Premio Sila, è stata annunciata la cinquina della decima edizione del Premio Sila ’49. Presenti nella lista finale due scrittori calabresi: Domenico Dara con Malinverno e Mario Fortunato con Sud.

La cinquina finalista del Premio Sila ’49 edizione 2021, declamata dalla direttrice del Premio Gemma Cestari e commentata da Valerio Magrelli, è così composta:

Quando tornerò di Marco Balzano (edito Einaudi);

Malinverno di Domenico Dara (edito Feltrinelli);

Sud di Mario Fortunato (edito Bompiani);

La città dei vivi di Nicola Lagioia (edito Einaudi);

Sanguina ancora di Paolo Nori (edito Mondadori).

Due calabresi, dunque, nella cinquina finalista del Premio Sila:

Domenico Dara, nato a Catanzaro nel 1971 e cresciuto a Girifalco, cittadina montana protagonista dei suoi primi apprezzatissimi romanzi, Breve trattato sulle coincidenze e Appunti di meccanica celeste (entrambi pubblicati da Nutrimenti), grazie ai quali ha vinto, tra gli altri, il Premio Palmi, il Premio Corrado Alvaro, il Premio Città di Como e il Premio Stresa;

Mario Fortunato, nato a Cirò nel 1958, ha lavorato per “Panorama” e “L’Espresso” ed è stato direttore dell’Istituto italiano di cultura a Londra. Traduttore e giornalista, scrive su testate tedeschi come “Süddeutsche Zeitung” e nel 2007, grazie al romanzo I giorni innocenti della guerra (Bompiani), è arrivato secondo al Premio Strega e ha conquistato il Premio Mondello e Super Mondello.

Premiazione vincitore Premio Sila ’49

La premiazione finale del Premio – considerata l’incertezza dell’attuale situazione pandemica in Italia – si terrà nel prossimo marzo 2022. In quella data si scoprirà chi succederà a Jonathan Bazzi, vincitore del Premio Sila ’49 del 2020 con Febbre (Fandango), nell’albo d’oro dell’importante premio letterario.

La storia del Premio Sila ’49

Il Premio, tra i più antichi premi letterari italiani, nasce a Cosenza nel 1949. A presiedere la Giuria della prima edizione fu Leonida Répaci che lavorò, nel corso degli anni seguenti, assieme a Carlo Levi, Concetto Marchesi, Corrado Alvaro, Luigi Russo. Erede di un passato di considerevole valore intellettuale, il Premio è rinato nel 2012 con il nome di Premio Sila ’49 per riprendere a recitare una poesia purtroppo interrotta. Oggi, come allora, si avverte la necessità di stimolare, valorizzare e ridisegnare le mappe della nostra storia letteraria con uno sguardo attento e sensibile che riaffermi il valore etico della cultura e l’esercizio dello spirito critico.

Antonio Pagliuso