Manuale di filosofia fantastica, brillante saggio umoristico di Francesco Costa, appena uscito per Link Edizioni, ci presenta una carrellata di pensatori inventati, filosofi minori dell’impossibile, che l’autore presume dimenticati dalla Storia ufficiale del pensiero a causa delle loro risposte bizzarre alle domande più note del disquisire umano.

A tutti coloro che, in età più o meno precoce, si siano avvicinati allo studio della filosofia sarà capitato di chiedersi almeno una volta, dopo le prime pagine del manuale di turno, in che modo, ovvero attraverso quali strade esistenziali, i vari pensatori siano arrivati a determinate conclusioni; quali intimi percorsi, quali vite li abbiano condotti proprio lì. Ecco, in questo Manuale di filosofia fantastica queste vite le troverete, più buffe di come le immaginate, ma – come si evince dal titolo – saranno vite inventate.

Avete capito bene: quella proposta è una carrellata di autori totalmente improbabili, che per questo sarebbero stati dimenticati dalla Storia del pensiero, rimanendo fuori dai manuali ordinari. Filosofi minori dell’impossibile, che vivono le stesse epoche, gli stessi fermenti e si pongono le stesse domande dei loro alter ego più famosi. Ma rispondono a modo loro, illuminando di argutissimo umorismo e portando alle estreme conseguenze le teorie più note del disquisire umano.

Un trattato brillante che gioca ai confini della satira, e che si prende amabilmente gioco, con leggerezza e intelligenza, di tutto quanto sia mai stato partorito dalle nostre menti di esseri fallaci. Il tutto con esiti così esilaranti che è impossibile non perdonarne l’ardimento. Anche perché da questo lavoro sagace traspare, insieme all’ironia, una profonda viscerale passione dell’autore per la materia trattata, una smaliziata e totale sua padronanza. Tutto questo rende il libro adatto non solo ai semplici appassionati ma anche agli addetti ai lavori: a chiunque ami la filosofia, e desideri concedersi un momento di puro giocoso piacere, senza staccare gli occhi dall’argomento prediletto.

Giulia De Sensi