Umberto Eco, a Bologna rinasce la biblioteca dell’autore de “Il nome della rosa”

Rinasce alla Biblioteca Universitaria di Bologna la biblioteca privata di Umberto Eco. Lo spazio ospiterà i circa 44 000 volumi appartenuti all’autore de Il nome della rosa che saranno disposti nell’ordine da lui stesso deciso.

Comunicato stampa

Umberto Eco diceva che i libri allungano la vita. È questo, come ha ricordato l’ex rettore e amico Ivano Dionigi, il senso del regalo della famiglia che dà il via a un nuovo progetto: la mitica, vastissima, affascinante biblioteca dell’autore de Il nome della Rosa diventerà patrimonio comune.

Dopo una trattativa durata anni e l’accordo raggiunto nei mesi scorsi, il progetto per trasferire all’Università di Bologna, la “sua” università, i 44 000 volumi vissuti, studiati, annotati, commentati, scarabocchiati, approderanno in un’ala della Biblioteca Universitaria di Bologna che si affaccia su via Zamboni, cuore dell’accademia e della vita dei suoi studenti.

“La biblioteca personale di Umberto Eco – dice il rettore Francesco Ubertini – dava l’impressione di essere un organismo vivente, cercheremo nella parte fisica e anche in quella virtuale di riprodurre quell’atmosfera”. La biblioteca avrà due percorsi: uno virtuale, che metterà in risalto ogni annotazione, sottolineatura e commento di Eco, uno fisico che nascerà, appunto, in un’ala della Biblioteca universitaria. Qui, i libri saranno disposti nello stesso identico ordine in cui li aveva disposti Eco a casa sua. Una volta completata (si ipotizza nella primavera/estate dell’anno prossimo) sarà un affascinante viaggio nel metodo di lavoro e nell’ordine mentale di uno degli intellettuali e scrittori italiani più tradotti al mondo.

Il percorso per acquisire i volumi di Umberto Eco è stato lungo e approfondito. “Nel suo testamento – dicono i figli Stefano e Carlotta – ci ha obbligato a non fare convegni su di lui per dieci anni, ma non ha detto niente sui suoi libri: lo abbiamo interpretato come un grande gesto di fiducia, ci ha dato la libertà di scegliere e crediamo, donando la biblioteca moderna alla sua Università, di aver scelto bene. L’interlocuzione con l’ateneo è durata un po’, ma credo che alla fine la soluzione trovata sia nello spirito di nostro padre.”

Nelle prossime settimane cominceranno i lavori di risistemazione dell’ala del palazzo di via Zamboni dove i libri di Eco troveranno nuova casa, inseriti nel contesto della Biblioteca universitaria, ma anche in una struttura con una propria identità. L’obiettivo è quello di trasferire i libri nella primavera/estate 2022 e collocarli nello stesso ordine deciso da Eco.

Leggi anche “Il pensiero meridiano” di Tropea, la libreria del Borgo dei Borghi 2021

Non saranno presenti gli incunaboli e prime edizioni di Umberto Eco

A Bologna non verranno, invece, i libri antichi, una collezione di 1 200 pezzi fra incunaboli, aldine e prime edizioni che, per la loro fragilità, non potranno essere resi fruibili fisicamente, ma che sono stati ceduti alla biblioteca Braidense di Milano che si occuperà della loro digitalizzazione. Il passo successivo sarà l’acquisizione dell’immenso archivio personale di Umberto Eco, circa 300 raccoglitori fatti di carte, appunti, corrispondenze, che saranno vagliati e che si pensa possano arrivare nella nuova biblioteca nel 2026, a dieci anni dalla scomparsa, quelli che lui stesso ha prescritto di far passare per una commemorazione più distaccata. Nel frattempo però si potrà tornare a respirare e anche ad attraversare fisicamente lo spazio culturale vissuto e plasmato, attraverso i libri, da uno dei principali intellettuali italiani.

Foto Umberto Eco ad Amsterdam (1987) di Croes, Rob C. / Anefo; Beeldbank Nationaal Archief condivisa via Wikipedia con licenza CC BY 4.0