Il colibrì (La nave di Teseo) di Sandro Veronesi arriva sul grande schermo con Morante, Favino, Smutniak e Moretti
Sono iniziate le riprese del film tratto dal romanzo di Sandro Veronesi Il colibrì, vincitore del Premio Strega 2020, e diretto da Francesca Archibugi; prodotto da Domenico Procacci, una produzione Fandango con Rai Cinema.
Distribuita in Italia da 01 Distribution, le riprese della pellicola si divideranno tra Roma, Parigi, Firenze e al Monte Argentario.
Il colibrì
È il racconto della vita di Marco Carrera, “il colibrì”, una vita di coincidenze fatali, perdite e amori assoluti. La storia procede secondo la forza dei ricordi che permettono di saltare da un periodo a un altro, da un’epoca a un’altra, in un tempo liquido che va dai primi anni ’70 fino a un futuro prossimo. È al mare che Marco conosce Luisa Lattes, una ragazzina bellissima e inconsueta. Un amore che mai verrà consumato e mai si spegnerà, per tutta la vita.
La sua vita coniugale sarà un’altra, a Roma, insieme a Marina e alla figlia Adele. Marco tornerà a Firenze sbalzato via da un destino implacabile, che lo sottopone a prove durissime. A proteggerlo dagli urti più violenti troverà Daniele Carradori, lo psicoanalista di Marina, che insegnerà a Marco come accogliere i cambi di rotta più inaspettati.
Il colibrì è la storia della forza ancestrale della vita, della strenua lotta che facciamo tutti noi per resistere a ciò che talvolta sembra insostenibile. Anche con le potenti armi dell’illusione, della felicità e dell’allegria.
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Il cast
Nel cast del film a interpretare il protagonista Marco Carrera, “il colibrì”, è Pierfrancesco Favino. A Nanni Moretti il ruolo dello psicoanalista Carradori e Kasia Smutniak interpreta Marina Molitor. Nel ruolo di Luisa Lattes, il grande amore di Marco Carrera, Berenice Bejo.
Laura Morante e Sergio Albelli sono i genitori di Marco, nel ruolo della sorella Irene Fotinì Peluso e in quello del fratello Giacomo Alessandro Tedeschi. Benedetta Porcaroli è invece Adele, la figlia di Carrera e a interpretare “l’Innominabile” Duccio, Massimo Ceccherini.
Francesca Archibugi
La regista, sceneggiatrice e attrice romana entra giovanissima nel mondo dello spettacolo trovando la consacrazione definitiva nel 1994, con l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Federigo Tozzi Con gli occhi chiusi.
Nel 2001 lavora con Ornella Muti in Domani, toccante racconto della ripresa di una cittadina umbra all’indomani del terremoto del 1997.
Realizza Renzo e Lucia (2004) per il piccolo schermo, si lancia nel progetto di Gabbiani (2004) per ritrovare il respiro di un tempo con Lezioni di volo (2006) con Giovanna Mezzogiorno nei panni di una ginecologa di una Onlus internazionale.
Nel 2008 riesce a unire l’ironia di Antonio Albanese alla bellezza di Kim Rossi Stuart nel film Questioni di cuore, una commedia corale intimista che riflette sull’importanza dell’amicizia.
Nel 2015 dirige Il nome del figlio, adattamento della piece teatrale “Le Prénom”, mentre due anni dopo dirige Gli sdraiati. Dopo Vivere (2019), con Micaela Ramazzotti e Adriano Giannini, la Archibugi è ora alle prese con la nuova sfida per l’adattamento cinematografico de Il colibrì.
È la stessa regista a dichiararsi “spaventata e felice” per questo nuovo progetto.
Un libro bellissimo nel quale mi sono identificata come se fosse la mia autobiografia. Attori di bravura commovente. La possibilità di raccontare la vita di un gruppo di uomini e donne in età differenti, e insieme un pezzo di vita del nostro paese.