Vulcanica: il 23 e 24 settembre esordio per il nuovo festival di Catania

Il 23 e 24 settembre esordio per Vulcanica, il festival siciliano che concentra libri, musica e tematiche sociali.

Una due giorni di parole, musica e proiezioni che accenderanno piazza Scammacca di Catania. Fra i temi che saranno trattati durante la manifestazione la lotta all’omofobia, l’emergenza climatica, l’intelligenza artificiale, l’eros contemporaneo e la geopolitica delle stragi dei migranti nel Mediterraneo.

Vulcanica è ideato da Simone Dei Pieri, già direttore artistico del Catania Book Festival, per cui sono state annunciate le date dell’edizione 2024 (dal 27 al 29 settembre). L’iniziativa è autofinanziata con l’aiuto degli sponsor Palazzo Scammacca e Murgo e gode del patrocinio del Comune e dell’Ars.

Il programma di Vulcanica 2023

Di seguito il programma di Vulcanica. Sabato 23 settembre alle ore 18 la manifestazione apre le porte con una discussione su C’era una volta il sesso, libro della blogger Stella Pulpo. Alle 19.20 sarà la volta di Cultura, Tecnologia e Futuro del Lavoro, un dialogo interdisciplinare organizzato da Compagnia delle Opere Sicilia. Alle 20.40 ci sarà l’occasione di conoscere i “cittadini arrabbiati” del movimento Ultima Generazione e in particolare l’attivista Davide Nesi. Chiusura della serata inaugurale alle 22 con l’esibizione live dei Son of Zion, band reggae, latin e pop.

La giornata di domenica 24 settembre sarà aperta alle ore 18 con la presentazione del libro Non siamo mai stati sulla Terra, testo scritto a quattro mani con un sistema di intelligenza artificiale dal compositore, comico e autore televisivo italiano Rocco Tanica. “Mediterraneo: tra flussi strategici e snodi siciliani” è il tema dell’ incontro fissato alle 19.20 con Pietro Figuera, analista geopolitico e Francesco Bellina, giornalista e fotografo. Alle 20.40 per la prima volta in Sicilia, sarà proiettato il documentario Il Delitto di Giarre (courtesy of Sky I History Channel), con Paolo Patanè, già presidente nazionale Arcigay e con Francesco Lepore, giornalista.