Ernesto Treccani, da Milano a Melissa, nelle terre del marchesatoFoto Ernestotreccani.net

Un fine artista per la dolce Melissa: Ernesto Treccani, il maestro sensibile alla causa dei braccianti del Mezzogiorno.

 

L’artista Ernesto Treccani nasce il 26 agosto 1920 a Milano, secondogenito di quattro figli di Giulia Quartara, erede di una nobile famiglia genovese, e di Giovanni Treccani, importante industriale tessile lombardo, mecenate e fondatore, nel 1925, dell’Istituto della Enciclopedia Italiana.

Entrato in giovane età nei gruppi di avanguardia artistica, la prima esposizione di Ernesto Treccani è datata 1940 alla Bottega di Corrente in una mostra che vedeva altri grandi nomi dell’arte come Renato Guttuso e Giuseppe Migneco. Il 1940 è anche l’anno in cui l’Italia di Mussolini entra in guerra a fianco della Germania; un conflitto dal quale il Paese uscirà distrutto, non di più del partito fascista che sparirà dalle scene.

Nel dopoguerra Treccani, che ha preso parte alla resistenza dopo la caduta del fascismo, diventa redattore di alcune riviste grazie anche al sostegno dell’influente padre, già senatore del Regno d’Italia. Arriva il 1949 e, alla Galleria del Milione di Milano, il rampollo espone la sua prima personale, presentata da una monografia a cura del critico d’arte Duilio Morosini.

In quegli anni il futuro maestro ha cominciato a frequentare gli ambienti di Parigi, uno dei luoghi che più amerà al pari di un paese assai più piccolo e molto meno famoso e sfarzoso della capitale francese: è Melissa, il borgo calabrese di cui Ernesto Treccani si innamorerà e che ne influenzerà l’opera.

Ernesto Treccani scopre Melissa

Ernesto Treccani, da Milano a Melissa, nelle terre del marchesato
(Foto Antonio Pagliuso)

Il dolce paese di Melissa – dal greco μέλισσα, il paese delle api e del miele – si trova in provincia di Crotone, sul litorale ionico della Calabria. Il centro storico di Melissa, arroccato su un costone roccioso a 256 metri sul livello del mare, si presenta come un tipico borgo feudale con i resti della cinta muraria, che anticamente attorniava l’abitato, ancora oggi visibili ai margini del dedalo di vicoli del paese.

Altre importanti reliquie del tempo sono le antichissime grotte rupestri, i palazzi nobiliari, le chiese – da citare la chiesa di San Giacomo Apostolo, la più antica del borgo – e i rigogliosi e coloratissimi vigneti che si fondono all’azzurro del mare – da non dimenticare che sulle spiagge di Torre Melissa, frazione balneare del comune del crotonese dove è possibile ammirare anche la torre aragonese risalente al Cinquecento, dal 2012 sventola la Bandiera blu – e al verde delle campagne.

La strage di Melissa

Nel corso dei secoli Melissa è stata posta sotto il controllo di molti feudatari: i De Micheli, i Campitelli, i Pignatelli, i Berlingeri. Per lunghi decenni i contadini si sono ribellati alla famiglia possidente, rivendicando i latifondi, i propri diritti e quindi l’attuazione di una riforma agraria senza ottenere mai alcun risultato. La misura si riempie nella tragica data del 29 ottobre 1949 quando, nel feudo Fragalà, un gruppo di braccianti protesta duramente contro i padroni, rivendicando la concessione di parte delle terre lasciate incolte. Nei violenti scontri che seguirono tra contadini e forze dell’ordine, perdono la vita tre giovani: Francesco Nigro, 29 anni, fondatore e segretario della locale sezione del Movimento sociale italiano, Giovanni Zito, 15 anni, e Angelina Mauro, 23 anni. I feriti sono quattordici.

Ernesto Treccani si recherà nella sconosciuta Melissa poche settimane dopo l’eccidio, avvicinandosi alle altrettante poco note problematiche dei braccianti del Mezzogiorno. Treccani soggiornerà a lungo nel paesino calabrese, che diventerà uno dei suoi luoghi di ispirazione, e nel 1979, a trent’anni dai fatti, dedicherà al piccolo comune del marchesato un monumento in memoria dei caduti di quella che è passata alla storia della repubblica come la strage di Melissa.

Per comprendere le vicende socioeconomiche di Melissa, altro luogo da visitare è il Centro di ricerca delle lotte contadine del borgo crotonese, al cui interno è ospitata la mostra fotografica “Melissa 1949-1979 – trent’anni di rilevazione fotografica sulla condizione e la cultura delle classi subalterne”.

Sempre più sensibile alla aspra realtà contadina di quelle terre del Sud, nel 1955 l’artista impegnato realizza un dipinto sull’episodio dal nome La terra di Melissa, esposto oggi nella sala consiliare del comune di Crotone. Treccani lavorerà anche in Lucania e sarà autore, tra il 1964 e il 1965, del ciclo pittorico Da Melissa a Valenza. Negli anni settanta, grazie al ministero della Cultura sovietico, esporrà nell’Unione Sovietica di Brežnev, a Mosca, Leningrado e Volgograd. Negli stessi anni si dedicherà anche alla saggistica e alla poesia con opere che interpretano i lavori di Pirandello, Virgilio e Leopardi. Un autentico “poeta dell’immagine”.

Gli ultimi anni

Ernesto Treccani, da Milano a Melissa, nelle terre del marchesato
(Foto Ernestotreccani.net)

Dopo aver lavorato con successo in Italia e all’estero fino agli ultimi anni – è del 2004 il ciclo delle grandi vetrate Energia, luci e colori portato in grandi città europee come Lugano, Riga, Budapest e Praga –, Ernesto Treccani muore nella natia Milano, all’età di ottantanove anni, il 27 novembre 2009.

Il percorso artistico del grande maestro è apprezzabile nello Studio Museo Treccani, presso la Fondazione Corrente di Milano, dove sono conservati 248 suoi lavori tra opere pittoriche, disegni, incisioni, smalti a fuoco, sculture e ceramiche.

Antonio Pagliuso

Foto Ernestotreccani.net