Visioni Turistiche (Maurfix editore), ovvero come trattare argomenti non scontati relativi al turismo. Un saggio della giornalista Debora Calomino dedicato al tema e disponibile in tutti gli store online.

Nel suo testo d’esordio, la giornalista Debora Calomino mette insieme una serie di riflessioni, lucide e ponderate, sull’attività turistica e sul marketing territoriale.

Le abbiamo posto qualche domanda per comprendere meglio alcuni degli aspetti trattati in Visioni turistiche.

Nel tuo libro ci parli di “turismo delle radici”, di che si tratta?

È il turismo che ha come protagonisti gli emigranti italiani o i loro discendenti, che tornano nei luoghi di origine alla scoperta delle loro radici familiari e territoriali.

Nel libro ho dedicato un paragrafo al tema perché qualche anno fa ho avuto l’opportunità di intervistare un turista delle radici e la sua storia mi ha colpito molto. È una forma di viaggio che si adatta perfettamente all’Italia e in particolare alle piccole realtà territoriali del Sud.

Ho la fortuna di conoscere e collaborare con due professioniste che dal 2017 stanno portando avanti una ricerca su questa tipologia di turismo, la professoressa Sonia Ferrari (autrice della prefazione di Visioni Turistiche) e la dottoressa Tiziana Nicotera.

Oggi la loro ricerca ha ottenuto l’appoggio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e ciò fa capire quanto l’Italia creda in questa forma di viaggio. Dal momento che nel libro ho raccolto spunti e riflessioni per lo sviluppo dei territori minori, sono felice che su una delle forme di turismo di cui parlo si siano accesi riflettori così importanti.

Quali sono i principi sui quali deve basarsi lo sviluppo dei territori?

La consapevolezza del proprio valore, la qualità della vita dei residenti e le competenze. Credo che su questi tre elementi debbano basarsi tutti i progetti di sviluppo.

Il turismo di qualità esiste dove la gente è felice di vivere, dove c’è coscienza di ciò che il territorio ha da offrire e dove ognuno sa fare il suo lavoro. L’improvvisazione non paga mai, men che meno nel settore turistico.

Nel mio libro parlo proprio di questi aspetti che dovrebbero essere curati per rendere i territori appetibili.

Che ruolo hanno i social nel settore turistico? Possono costituire un buon mezzo di promozione?

I social ormai hanno un ruolo fondamentale. Nella fase di scelta della meta per le vacanze, le immagini e le informazioni veicolate dai social media sono importantissime.

Ci si lascia ispirare da esperienze altrui, fotografie, video, racconti su blog e siti di viaggio. Oggi il passaparola si muove attraverso questi nuovi mezzi di comunicazione.

Nel periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, durante il quale siamo impossibilitati a viaggiare, i social sono un’ancora di salvezza, continuano a farci sognare e ci permettono di programmare i viaggi futuri.

Tra tour virtuali, approfondimenti su siti culturali e immagini di straordinaria bellezza, si ha la possibilità di viaggiare con la mente. È normale che quando sarà possibile, i viaggi sognati diventeranno reali.

In Visioni Turistiche, infatti, mi occupo del tema dei travel blogger e dell’uso della tecnologia per la promozione delle destinazioni. 

A causa della pandemia, sono cambiate molte delle nostre abitudini, così come è cambiato il concetto stesso e il modo di fare turismo. Quali sono gli elementi necessari per rimanere attivi sul mercato, diventare meta invitante per i visitatori?

Continuare a essere presenti nella mente dei viaggiatori è il primo passo. In un momento di apparente stasi come quello che stiamo vivendo, è necessario utilizzare il tempo a disposizione per programmare il futuro, analizzare il territorio e creare delle proposte turistiche ad hoc.

Quando l’emergenza finirà la gente avrà voglia di viaggiare, esplorare, scoprire. In quel momento le destinazioni turistiche dovranno essere pronte, quindi non c’è momento migliore di questo per formarsi, apprendere e ampliare la propria visione del turismo.