primavera della Pinacoteca Nazionale di Ferrara

La Pinacoteca Nazionale di Ferrara offre una ricca esposizione della migliore arte ferrarese dal Duecento al Settecento.

Ospitata all’interno di Palazzo dei Diamanti, sito simbolo della città di Ferrara e tra i più importanti del Rinascimento italiano, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara è un luogo della cultura di straordinario valore con un ricco campionario di opere d’arte che copre un arco temporale dal XIII al XVIII secolo.

palazzo dei diamanti

La Pinacoteca Nazionale di Ferrara, situata a pochi minuti di cammino dal trecentesco Castello estense, fa parte delle Gallerie estensi, rete museale che comprende anche la Galleria Estense di Modena, il Museo Lapidario Estense e la Biblioteca Estense Universitaria dello stesso capoluogo e Palazzo Ducale di Sassuolo.

All’interno della Pinacoteca – lungo il percorso di diciannove sale comprendenti anche l’appartamento cinquecentesco di Virginia de’ Medici – si possono ammirare cicli di affreschi e pale provenienti dalle strutture religiose della città; ma anche tele del Garofalo, al secolo Benvenuto Tisi, il maggiore dell’arte cittadina del XVI secolo, la cosiddetta Scuola ferrarese cresciuta nell’ambito della Casa d’Este. Opere dell’artista, soprannominato anche il Raffaello ferrarese, sono esposte anche in importanti musei in giro per il mondo: al Rijksmuseum di Amsterdam, alla National Gallery di Londra, al Louvre di Parigi, all’Ermitage di San Pietroburgo, al Lowe Art Museum di Miami.

Oltre al Garofalo, protagonisti della galleria anche lo Scarsellino, il Guercino, Cosmè Tura (considerato il fondatore della predetta Scuola della città estense), Dosso Dossi, Biagio d’Antonio Tucci, Gentile da Fabriano, Carlo Bononi, anonimi pittori ferrarese del Trecento e Quattrocento, epoca di grande splendore della città sotto la signoria di Nicolò III d’Este, in cui si svilupparono i primi germi della scuola pittorica estense, grazie alle continue relazioni coi poli di Venezia e Bologna.

La Pinacoteca Nazionale di Ferrara offre una ricca esposizione della migliore arte ferrarese dal Duecento al Settecento.
Dosso Dossi, Sapiente con libro (1520-22 ca.)

Tra le opere segnaliamo un pregevole polittico, assemblato in epoca moderna, raffigurante, tra gli altri, i santi Pietro, Paolo, Bartolomeo, Stefano, Caterina d’Alessandria, realizzato da Stefano Pievano di Sant’Agnese, attivo a Venezia nella seconda metà del XIV secolo.

Il luogo della cultura si avvale di apparati didattici e multimediali creati dalla Accademia delle belle arti di Bologna e focalizzati sulle tecniche pittoriche che nel corso dei secoli sono state utilizzate per realizzare le tele: la creazione del supporto di tela di canapa, l’imprimitura, l’utilizzo dei vari strumenti e materiali (olio di lino, pennelli, polveri), l’esecuzione e la rifinitura finale. Un allestimento di prim’ordine quello della Pinacoteca Nazionale di Ferrara in cui brilla il grande salone d’Onore (sala 14 del museo) con il suo soffitto a lacunari, il pavimento in cotto e i grandi finestroni.

primavera della Pinacoteca Nazionale di Ferrara

Da dire, infine, che nel prossimo mese di settembre, all’interno del Palazzo, riaprirà il Museo della Follia, uno speciale spazio sulle relazioni tra sregolatezza e arte con lente rivolta agli artisti più eccentrici dal Cinquecento a oggi.

Antonio Pagliuso