40 anni Bologna 2 agosto 1980

Sabato 2 agosto 1980. Il sole bacia la bell’Italia che va in villeggiatura e la stazione di Bologna è affollata di valigie, sorrisi, desideri, speranze. Poi arrivano le 10.25 e tutto cambia.

Tutto cambia per i campeggiatori inglesi John Andrew e Catherine, giovani, belli, fidanzati, desiderosi di scoprire il mondo come si può essere soltanto a 22 anni.

Tutto cambia per Flavia, 18 anni, seduta nella sala d’aspetto di seconda classe a causa del ritardo del treno partito da Rimini che le ha fatto perdere la coincidenza per Brescia.

Tutto cambia per lo studente giapponese Iwao, 20 anni, una borsa di studio dal Centro culturale italiano a Tokyo, appena sceso a Bologna col treno diretto da Firenze e in attesa della coincidenza per Venezia dove lo attende un amore forse non ricambiato, ma a 20 anni non importa.

Per Pier Francesco, 44 anni, sceso dal treno diretto a Parma per una rapidissima telefonata.

Per il ferroviere Onofrio, 27 anni, in servizio sul marciapiedi del primo binario, ma con in testa l’amata Ingeborg che lo raggiungerà a Bologna il giorno successivo.

Per Salvatore e Velia, genitori di sette figli, costretti ad accomodarsi nella sala d’aspetto di seconda classe per una coincidenza persa.

Per Mauro, 24 anni, che non sa come dire alla famiglia che non si trova a Londra come credono, ma che è stato respinto alla frontiera. E intanto prende tempo.

Per Amorveno, che dopo vent’anni che non salta su un treno, decide di prendere quello di quel mattino, diretto a Cremona dove incontrerà il fratello.

Per Fausto e Francesco, tassisti in attesa di qualche cliente sul piazzale esterno alla stazione.

Per Antonio, 86 anni, anche lui in attesa, di un autobus che lo riporti a casa, e nel frattempo, stanco data l’età, si ripara dal sole sotto il portico della stazione.

Per gli sposini Paolo e Viviana, alla stazione per comprare i biglietti di treno e traghetto per la vacanza in Sardegna di settembre.

Tutto cambia per Maria, 24 anni, che guarda sua figlia Angela, 3 anni per sempre, correre tra le speranze, i desideri, i sorrisi, le valigie – una valigia, con 11 chili di esplosivo al suo interno – in quella stazione di Bologna alle ore 10.25 del 2 agosto 1980. Quarant’anni fa.

 

Antonio Pagliuso