Alison Espach

La prima prova da scrittrice di Alison Espach è Appunti sulla tua scomparsa improvvisa, pubblicato nel 2022 per Bollati Boringhieri. Non sorprende scoprire che il percorso di vita personale dell’autrice l’abbia ispirata. È lei stessa a confessarlo nelle note finali, il che non fa che confermare la prima impressione sul romanzo: è estremamente franco e sincero, descrittivo fino al dettaglio dei pensieri della protagonista e delle sue interpretazioni della realtà, ma mai giudicante.

Al centro delle pagine delicate e sconvolgenti al tempo stesso c’è, sin da subito, la morte. Anche prima che questa arrivi in tutta la sua forza a sconvolgere l’esistenza dei personaggi, Espach la introduce ugualmente, la fa serpeggiare nella quotidianità della famiglia Holt fino a quando non lascia che agisca. D’altronde, il titolo è eloquente, il lettore se l’aspetta, ma quando sopraggiunge, la morte sconvolge comunque gli equilibri. Avviene di continuo: si è consapevoli della sua presenza, ma mai pronti, specie se inaspettata. Nel corso della prima parte del romanzo, l’autrice presenta tutte le potenziali cause di morte di Kathy – un uragano, ipotesi di annegamento, colpi di sonno alla guida – tenendo così il lettore in sospeso. La morte gira intorno a Kathy e alla famiglia Holt come uno squalo fin quando non travolge tutto.

La storia è narrata in prima persona da Sally Holt, che parla direttamente alla sorella maggiore Kathy dei quindici anni dalla sua morte avvenuta in un tragico incidente di cui la minore della famiglia Holt si sente responsabile. Prima di arrivare al momento fatale, però, Alison Espach indugia sul rapporto speciale, eppure tanto ordinario, tra le due sorelle e sui loro ruoli in famiglia: la maggiore è bellissima, con una voce angelica e parti di primo piano nelle recite teatrali, mentre Sally è quella sveglia e acuta ma totalmente rapita dalle doti di Kathy e dal fidanzato di lei, Billy.

Quando i tre fanno un incidente stradale, le vite dei due sopravvissuti si carica di drammaticità. La descrizione della morte di Kathy è uno dei passi più intensi ed emotivi del romanzo, poiché mostra la vera essenza di una tragedia ma al tempo stesso non l’appiattisce, non la rende uguale a tante altre. Quest’effetto di realismo privo di banalità è reso possibile dal tono tristemente sarcastico, malinconico, della narratrice che renderà distinguibile lo stile dell’intero romanzo.

Sopraggiunta la morte della sorella, Sally le dedica il toccante racconto della vita familiare dopo il fatto e degli effetti che questo ha prodotto su di lei:

“Ero invecchiata di mille anni in una notte, piaceva dire alla mamma. È questo che fa la morte alle persone. La morte distrugge le persone, le dilania. Rivela quello che c’è veramente dentro di loro, e non è un bello spettacolo. È piuttosto sanguinolento, in effetti”.

Sally riflette su tutto ciò che sul momento, a soli quattordici anni, poco dopo la morte di Kathy, ha soffocato con la forza. Descrive cosa resta dopo un simile trauma. Mentre i defunti restano tali, la loro età e il loro mondo intatti – per Sally, Billy rimarrà il fidanzato di Kathy per gran parte del romanzo –, i vivi sono costretti per necessità a continuare a portare avanti le loro incombenze. Lo stacco tra l’evento mortale e le fasi successive è immediato e la narratrice stessa si serve di poche brevi frasi. Non è cinismo, il suo, bensì consapevolezza e acquisizione degli atteggiamenti altrui. I genitori, distrutti, reagiscono per conto proprio senza cercare il conforto l’uno dell’altra: il padre diventa silenzioso e inquieto, arrabbiato e fremente, mentre la madre si ingarbuglia in una confusa ricerca di risposte e di segnali da parte di Kathy.

Naturalmente Espach riserva uno spazio maggiore alla reazione di Sally: rosa dai sensi di colpa e convinta di aver creato l’occasione per la dipartita della sorella, non si abbandona alla disperazione. È quasi composta nel suo dolore, come se vi stesse a disagio o non fosse convinta di avere titolo a lamentarsi o prorompere in un pianto inconsolabile. Anche quando lo farà, rimarrà ugualmente scettica di fronte alla possibilità di risanare le proprie ferite. La cifra generale del romanzo sta proprio in questo dettaglio: la morte causa fratture sia interne sia con il mondo circostante, e Sally non fa che notare la differenza tra sé e quelle che lei chiama “persone normali” – di solito sono i suoi fidanzati – con le quali non riesce a creare una connessione intima. Solo chi ha vissuto un’esperienza come la sua potrà mai capirla.

Appunti sulla tua scomparsa improvvisa è di una delicatezza brutale, perciò disarmante in tutte le sue antitesi. Affianca a una tragedia il percorso di crescita della protagonista, che cerca il proprio posto tra i dissesti di una vita sottosopra e ingrata, e che scopre un’inedita speranza nel concetto di ritorno del defunto, molto frequente nella letteratura sul lutto e sul dolore. Il ritorno non è da interpretare letteralmente; è, semmai, la rievocazione dei ricordi e delle esperienze vissute insieme a Kathy e che la riporta in vita a ogni reminiscenza, a ogni segnale della sua presenza.

Camilla Elleboro