Recensioni: “Extra vagantes show” di Giuseppe Forestiero

Una plaquette, una silloge, uno scrigno di tesori. Un’opera raffinata, un manufatto prezioso, una fucina di parole, suoni e versi, che si coniugano armonicamente con l’ars poetica di Giuseppe Forestiero, fatta di fine cesello, abile gioco di bulino e tanto labor limae.

L’osservazione della realtà non è solo un pretesto: è il contesto da cui il testo trae linfa vitale.
Tutto il resto lo fa la parola, che volteggia e veleggia dentro e fuori la realtà.

Extra vagantes show (RP edizioni): frammenti di sublime bellezza che, in ordine sparso, regalano i frutti prelibati, insiti nella natura arborea della poesia.

Parole che si aprono e si chiudono, come bocche, mani, fiori e cieli.
Parole che nascono, infiammano e incendiano.
Parole per dimenticare, ricordare, morire e rinascere.
Parole per mutare un destino o per serbare il filamento di un segreto.
Parole che possono farsi amore.
Parole in bianco e nero, che fotografano l’anima.
Parole a colori, che si avvicendano come i mesi e le stagioni e che sostano nel mese di marzo, intemperante e obliquo, come l’anima del poeta.
Parole per fermarsi, sostare, per imparare ad ascoltare il silenzio e la lontananza.
Parole extravaganti e stravaganti, che vanno controcorrente in un mondo che cerca il senso anche nell’insensatezza.
Parole ri-cordanti, da portare doppiamente al cuore.
Parole contagianti, che sviluppano l’ingegno della fuga da virus e pandemie , perché nessuno può rinchiudere la mente.
Parole che bastano a se stesse perché sanno accendersi e accendere menti e cuori.

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Extra vagantes show di Giuseppe Forestiero: tutto è poesia e la poesia è in tutto, purché ci sia il metro giusto per discernere e com-prendere!

Elisa Chiriano