La libreria dei gatti neri Pulixi

Ritorna, per la gioia degli amanti del giallo classico, Piergiorgio Pulixi. Il vincitore – nel 2019 con L’isola delle anime – del premio letterario Giorgio Scerbanenco ci invita a entrare ne La libreria dei gatti neri, il titolo del suo nuovo romanzo edito Marsilio per la collana Lucciole.

La libreria dei gatti neri è un omaggio ai classici del genere, da Chandler a G.K. Chesterton, Ellis Peters, Simenon e, perché no?, anche Donato Carrisi. Un giallo deduttivo, ricco di raffinati riferimenti letterari, dove i momenti di tensione sono ben calibrati dalla ironia spontanea e non costruita del burbero libraio, sfortunato in amore e anche negli affari.

“Gli amanti dei gialli non sono lettori normali. Sono quasi dei maniaci, tanto è profonda la loro fedeltà al genere. Sono come una setta.”

E, a tessere le fila di questo ordito, saranno proprio loro, gli amanti del giallo, un gruppetto di “semplici lettori” dotati di grande logica, meticolosità e capacità analitica, capeggiati dall’ex maestro di matematica, ora libraio, Marzio Montecristo. Un cognome evocativo, che ci rimanda inesorabilmente al capolavoro di Dumas, così come i gatti neri ci accompagnano fino alle atmosfere di Edgar Allan Poe.

Montecristo e gli Investigatori del martedì

Nel centro di Cagliari, Montecristo decide di aprire una libreria dal nome altisonante: La libreria del Mistero, dedicata esclusivamente ai romanzi polizieschi. Qualche tempo dopo, due austeri gatti neri prendono lì dimora, acciambellandosi sui gialli di Agatha Christie e non andando più via; la libreria viene quindi ribattezzata Les Chat Noirs. Una scelta arguta questa, che contribuirà ad aumentare il successo dell’attività; successo, comunque, già decretato dai consigli dei gatti librai: Miss Marple e Poirot, così come decidono di chiamarli Montecristo e Patricia, la sua collaboratrice.

Fin dai primi mesi di apertura nasce, grazie a Nunzia, un’ardita vecchina, anche lei grande amante di gialli, un gruppo di lettura: Il giallo del martedì. Pian piano, però, a causa di una terribile malattia che colpisce la presidente Nunzia, il gruppo si sfalda, e così, rimasti solo in quattro, il nome del club viene cambiato nell’ironico Gli investigatori del martedì. Questo anche perché, tempo prima, i nostri erano riusciti a risolvere un cold case portando la polizia sulla strada giusta per individuare i colpevoli di un delitto fino ad allora rimasto impunito.

La sala utilizzata dal gruppo di lettura va sempre più assumendo le caratteristiche dello studio in rosso di Sherlock Holmes, dal rivestimento delle pareti ai divani e alle poltroncine. Un vero e proprio gioiellino per gli amanti di sir Arthur. Gli appassionati e sparuti lettori continuano così a incontrarsi ogni martedì, dopo l’orario di chiusura della libreria, per discettare di gialli, innaffiando il tutto con un buon vino rosso.

Le giornate trascorrono tra bizzarri clienti e le loro assurde pretese letterarie, che mettono a dura prova la già poca pazienza di Montecristo, e gli interventi salvifici di Patricia per riconquistare il cliente ormai sull’uscio, pronto ad andare via lasciando una scia di insulti con destinatario il titolare.

“Un pensionato malinconico, un frate fin troppo vivace, un’ottantenne fissata con i serial killer, una ragazzina che si veste dark e sogna di uccidere qualcuno e un libraio sull’orlo del fallimento. È davvero questa la combriccola di investigatori a cui vuoi affidare la tua indagine?”

Sarà compito degli Investigatori del martedì aiutare l’ispettore Caruso e la sovraintendente Dimase, antico ed eterno amore di Montecristo, a risolvere un caso oltremodo inquietante: l’assassino della clessidra. Un sadico e spietato killer colpisce apparentemente senza un motivo logico, usando alcune delle vittime come suo strumento di morte, imponendo loro un minuto di tempo per compiere una scelta: chi lasciare in vita e chi no. L’indecisione porterà tutti alla morte e al sopravvissuto resterà la colpa eterna della scelta.

“Vedi quella clessidra? Una volta che la capovolgerò la sabbia impiegherà un minuto esatto a passare da un’ampolla all’altra. Allo scadere del minuto, dovrai indicarmi chi devo uccidere fra tua madre e tuo padre. O l’una o l’altro.”

E così, i nostri, smontando e ricomponendo i pezzi del puzzle, cercando un nesso segreto tra le vittime, riescono a trovare la chiave di volta per risolvere il caso.

“I casi più difficili sono sempre quelli più banali. Sono difficoltosi solo perché l’investigatore carica il delitto di una complessità che è solo apparente, frutto dei suoi pregiudizi, e così si danna a cercare una risposta dove non deve. Ma in realtà è tutto estremamente semplice e la risposta è lì, dove meno te l’aspetti, celata sotto una coltre di banalità. Proprio come nella Lettera rubata di Poe.”

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Nel suo ultimo romanzo, Piergiorgio Pulixi è magistrale nel catapultarci immediatamente nella trama spietata della storia, costringendoci a una lettura a ritmo serrato dove la scoperta del serial killer sì, ci consegnerà un colpevole, ma ci porterà anche a fare i conti con un passato che, forse, non ha lasciato scelta neanche a lui.

Emanuela Stella