Recensioni: “Palazzo Leoni” di Davide Ficarra

Palazzo Leoni, l’ultimo romanzo di Davide Ficarra (Arkadia Editore), è contraddistinto da una serie di storie caserecce che fotografano gli italiani che siamo stati, che siamo e che probabilmente saremo per sempre.

Al Villaggio Santa Rosalia, quartiere periferico della città di Palermo, c’è un palazzo, costruito nei primi anni sessanta del secolo scorso, dipinto di giallo ocra e di otto piani d’altezza. È quello che i suoi abitanti chiamano Palazzo Leoni, un po’ per darsi un tono vagamente aristocratico, un po’ perché due leoncini di terracotta, effettivamente compaiono dinanzi la portineria del condominio. Palazzo Leoni è il titolo del nuovo libro di Davide Ficarra, pubblicato da Arkadia nella collana SideKar.

Una umanità varia abita e ha abitato Palazzo Leoni: coppie con figli, coppie senza figli, coppie giovani, zitelle e vedovi, esponenti di quella borghesia piccola piccola che cominciò a espandersi a macchia d’olio nel Bel Paese proprio a partire dagli anni sessanta, conosciuti come gli anni del Boom economico. Palazzo Leoni è un edificio in cui, quale metafora di ogni piccolo agglomerato umano – coi suoi picchi e i suoi sprofondi – che sia di Palermo, della Sicilia o di tutta Italia, succedono tante cosucce: alcune banali, altre divertenti, altre ancora decisamente bizzarre e sconvolgenti. Il perimetro del Palazzo, infatti, nel corso degli anni è stato coinvolto in dei gustosi gialli.

Le storie spruzzate di giallo di Palazzo Leoni

A guidarci nella storia di Palazzo Leoni – e nei suoi misteri – è la narrazione genuina di Davide Ficarra, che nel capoluogo siciliano ci vive e lavora. In questo che è il suo quarto romanzo, racchiude un catalogo di storie grottesche, sarcastiche, nostalgiche, amare; segnate tutte da una dose di giallo.

Come il furto dell’albero di Natale – il racconto che apre l’opera –, un abete nordico che, addobbato di tutto punto per le feste natalizie, campeggia nel giardino del palazzo finché una notte non svanisce nel nulla. Il suo furto riuscirà a risolvere l’enigma legato a un’altra scomparsa. Oppure la storia di Michele e Marco, tifosi sfegatati del Palermo fino alla superstizione e a tal punto da lasciare che un risultato negativo dei rosanero condizioni il loro umore per tutta la settimana, che una sera scoprono che il ragazzone che nottetempo fa visita alla loro conturbante vicina è il bomber della squadra siciliana. Seguirà una sfilza di eventi che sfoceranno in tragedia. Oppure ancora la storia dei figli Di Benedetto, eredi dei pasticceri del quartiere, che dopo aver ammodernato – grazie alla regia della mater familias – l’attività di famiglia, cercano di renderla celebre in tutta la città trapiantando il panettone milanese in terra sicula.

Vicende che, come afferma Ficarra nei ringraziamenti, traggono spunto dai ricordi personali dell’autore e che sono accompagnate dai bisbigli di Radio Leoni, l’emittente radiofonica senza fili che raccoglie, elabora, ingigantisce e divulga tutti i pettegolezzi del condominio. Un altro aspetto che fa di Palazzo Leoni un libro schietto, vero e senza dubbio famigliare a ogni lettore.

Antonio Pagliuso