Recensioni: “Puttane per Gloria” di William T. Vollman

A metà fra romanzo e reportage, Puttane per Gloria di William T. Vollmann è il racconto della autodistruzione di un reduce del Vietnam, divorato dalle proprie ossessioni e dallo squallore di una società di dimenticati.

Reduce dalla Guerra del Vietnam, Jimmy cerca la sua Gloria disperatamente. La cerca negli alberghetti pulciosi, dall’altro capo dei banconi appiccicosi di lordume dei bar, fra le cosce sifilitiche delle puttane più malsane dei bassifondi di San Francisco. Jimmy è alla ricerca di “imitazioni infette” della sua Gloria, una caccia inesausta che è come “un carosello mortale”, sul quale si gira e rigira fin quando non si presenta la malattia o la morte.

“Gloria è il vasto mare in cui tutti quei pesci-puttane nuotano.”

Questo è il tema di Puttane per Gloria, il romanzo di William T. Vollmann uscito nel ’91 in America e oggi arrivato in Italia per i tipi di minimum fax – editore nostrano dell’opera di Vollmann – e con la traduzione di Antonio Scurati.

Rievocare Gloria per restare vivo

Il protagonista del romanzo di strada di William Vollmann paga le donne di malaffare perché parlino. I racconti miserabili delle sue compagne di una notte gli servono a tenere viva la speranza, il sogno di ritrovare e di mantenere vivo il ricordo di Gloria: un rituale, abbastanza sadico, in tutto e per tutto, ché il pensiero della donna sussegue a tormentargli le notti.

Perché Gloria, che chissà se è mai esistita veramente, vive in ognuna delle meretrici che incontra, “come una sorta di divinità celeste” e, ossessionato da quella presenza, Jimmy prova a capire cosa fare per rendere felice quello spettro. Il protagonista di Puttane per Gloria è costretto a costruirsi un nuovo mondo ché il precedente gli è stato distrutto dalla guerra, e il bisogno di rievocare Gloria lo tiene vivo, perché ancorato a un sogno, perlomeno.

“Se faccio quello che faccio, mormorò fra sé Jimmy, lo faccio per Gloria, per l’amore che porto a Gloria, per la mia fede in Gloria.”

La trilogia della prostituzione di Vollmann

Primo volume della trilogia della prostituzione – composta, oltre a questo romanzo, da Storie della farfalla, pubblicato sempre da minimum fax, e The Royal Family, inedito in Italia –, Puttane per Gloria è un testo crudo, espresso con uno stile diretto, sporco quando basta per rientrare nel canone del romanzo americano della seconda metà del Novecento. Con un taglio che in talune parti riporta quello del reportage sull’universo sommerso dei reietti, dei dimenticati della America post Beat Generation, William T. Vollmann ci trascina nel suo mondo decrepito di tossici e ubriaconi, magnaccia e puttane, travestiti e barboni, alla disperata ricerca della fine del viaggio, dell’incubo.

Antonio Pagliuso