“Andrò via presto, e tu dovrai permettermelo – disse guardandola negli occhi, ancora stretto nel suo abbraccio.”
“Per andare dove? Non sai nulla del mondo lì fuori.”
“Se resto qui non lo saprò mai. Non provare a fermarmi, se mi vuoi davvero bene.”
Dato alle stampe da Le pecore nere – progetto editoriale transnazionale con due cuori, uno a Cosenza, in Calabria, e l’altro oltreoceano, a Rosario –, Scacciasogni è il nuovo romanzo di Marcostefano Gallo, già finalista del Premio letterario Muricello 2024.
L’ultimo libro di Gallo è una storia divisa in tre storie che si alternano e procedono parallele nel solco tracciato da tre primi attori, tre individui soli, spezzati, incattiviti da quanto accaduto lungo il loro percorso esistenziale, alla ricerca di un riscatto, della liberazione.
Incontriamo la storia di Ascanio, ragazzino senza passato e senza futuro, recluso in un brefotrofio costruito in mezzo a un’isola, un po’ come le isole carcere di un tempo – ma anche di oggi –, “abbandonato in un luogo sperduto senza prospettive”, che guarda la terraferma chiedendosi se un giorno potrà raggiungerla, se un giorno potrà deliziare il naso col sublime profumo della libertà.
Poi c’è Claudio, uno scrittore “miracolato” che ha raggiunto per caso un successo planetario, divenuto senza volerlo “il nuovo guru della letteratura”, che a Cracovia, dove si reca per promuovere il suo ultimo romanzuccio per adolescenti, comprende che è scattata l’ora di affrontare i suoi due tempi: il passato e il presente, la sua accidentata vita vera.
E infine c’è Scacciasogni, misterioso uomo di cui nessuno ricorda il nome di battesimo, che di un paesino della Calabria è strozzino e gattopardo, ché niente accade “in quel borgo sbattuto dal lato sbagliato della montagna” senza il suo consenso. Dopo avere scoperto che il suo tempo su questa terra sta per scadere, Scacciasogni capirà che è giunto il momento di rimediare alle malefatte commesse riscoprendo una imprevedibile, ma forse soltanto perduta per l’impervio sentiero della vita, umanità.
Tre personaggi con autore, fortemente intenzionati ad aggrapparsi a quell’esistenza che ancora c’è; smettere di esistere e cominciare finalmente a vivere. Liberarsi, salvarsi attraverso un estremo gesto d’amore. Questo è il punto in cui si potrebbero annodare i capi delle tre vicende.
Col suo stile sovente caustico e tagliente già riscontrato in precedenti lavori – citiamo L’illusione del melograno, uscito nel 2021 (l’autore ce ne ha parlato in una intervista sul trimestrale di Glicine di novembre 2021) –, Marcostefano Gallo presenta un romanzo di speranza inaspettata in cui, come suggerisce Martino Ciano nella prefazione, tema cardine è la perenne corsa degli uomini incontro alla salvezza, un’autentica rincorsa che, più che nel raggiungimento del traguardo, ha nel suo moto costante la ragione di esistere, suo più alto appagamento e forse anche un pezzo di felicità.
Antonio Pagliuso