Case infestate: dalla realtà, agli incubi, alla letteratura

Vi siete mai chiesti quali caratteristiche debba avere una casa infestata? Qualcuno lo ha fatto e ne ha anche scritto:

“Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant’anni e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola.” (Shirley Jackson, L’incubo di Hill House, 1959)

Andando oltre religioni, culture, tradizioni e leggende, c’è un elemento che accomuna tutte le popolazioni del mondo: il soprannaturale. Da tempo immemore le case abbandonate hanno sempre instillato negli uomini una paura atavica e ad aumentare queste inquietudini non ci ha pensato soltanto la letteratura o il cinema, ma anche – e forse soprattutto – la realtà.

Sallie House, la più famosa tra le case infestate del mondo

Di case infestate ne abbiamo a bizzeffe in tutto il mondo, ma la più infestata di tutte pare essere Sallie House. Questa antica dimora sorge ad Atchison, in Kansas. La casa, però, per usare un eufemismo, non ricorda affatto quella casetta di Dorothy de Il Mago di Oz che pure si trova nello stato nel cuore dell’America.

Gli spiriti inquieti di Sallie House

Sallie House venne costruita nel 1867 da un uomo d’affari di nome Finney e pare che Sallie fosse il nome di sua figlia. La storia della famiglia Finney è avvolta dal mistero; si racconta che madre e figlia morirono in quella casa in circostanze poco chiare e che i loro spiriti inquieti aleggino ancora oggi tra le mura della dimora, spaventando a morte tutti coloro che l’abitarono negli anni seguenti.

Arriviamo agli anni novanta del Novecento con i Pickman, attuali proprietari della casa, gli unici che non hanno voluto cedere il passo ai “demoni indigeni” che la infestavano, nonostante la moltitudine di attacchi perpetrati ai loro danni attraverso manifestazioni soprannaturali assai allarmanti: non solo anomalie fotografiche, oggetti spostati, urla disumane, ma anche – specie agli uomini di casa – graffi e bruciature sulla schiena durante il sonno.

Le case infestate nella letteratura

Le case dove gli incubi si fanno realtà sono sempre esistite e sono state un tema letterario ricorrente.

“C’era ad Atene una casa ampia e ricca di ambienti, ma malfamata e funesta. Durante il silenzio della notte si produceva un rumore di ferraglia che, se si prestava un’attenzione più concentrata, si identificava in uno stridore di catene, dapprima più lontano e poi vicinissimo: tosto appariva un fantasma, un vecchio logorato dalla macilenza e trasandato nell’aspetto (…) Perciò la casa rimase disabitata, su di essa gravò la condanna di restare vuota e fu lasciata tutta a disposizione di quella sorprendente apparizione; tuttavia ufficialmente era in vendita, sia che qualcuno, ignaro di una così grave iattura, la volesse comperare, sia che la volesse affittare.”

Potrebbe sembrare un brano tratto ancora da L’incubo di Hill House, di una moderna quanto gotica Shirley Jackson del 1959 o di un altrettanto spaventoso e suggestivo Abbiamo sempre vissuto nel castello, sempre della stessa autrice. Invece no, è uno dei pionieri nella letteratura “stregata” a parlare di case infestate in questo brano: Plinio il Giovane (61-114 d.C.). In una lettera a Licinio Sura contenuta nel suo Epistolario, lasciò ai posteri un vero e proprio racconto del terrore in cui narrava l’apparizione di un fantasma, anticipando così alcuni canoni della letteratura gotica.

Amleto tenta di mostrare alla madre Gertrude il fantasma del padre (Nicolai A. Abildgaard ca. 1778) | Foto di Nikolaj Abraham Abildgaard – James Steakley di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

Ancora, nelle più importanti tragedie shakespeariane abbiamo, come tema ricorrente, le abitazioni infestate. Ecco apparire un fantasma illustre, quello del re Amleto, padre omonimo del protagonista del dramma, che si manifesta nel castello di Elsinore. Ma pure nel Macbeth, in un antico maniero, il castello di Inverness, c’è l’apparizione di uno spettro: è quello dell’amico Banco, fatto uccidere dal protagonista la notte prima per paura di vederlo diventare re al suo posto.

Il tema è invece declinato in chiave umoristica ne Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde, ambientato in una tenuta in Inghilterra dove una famiglia decide di trasferirsi nonostante i moniti del proprietario sulla presenza di fantasmi.

Il cinema e le sue dimore stregate

Straordinaria la produzione filmica scaturita dai libri sulle case stregate. Basti pensare a Il giro di vite di Henry James, romanzo in cui si raccontano le vicende di una istitutrice alle prese con terribili segreti in una vecchia casa di famiglia che ha dato spunto a una ricchissima filmografia: tra i tanti film da citare The Others del 2001 e la serie tv The Haunting of Bly Manor. Per non parlare poi della fortunatissima saga di The Conjuring, in cui i coniugi Warren, esperti demonologi, indagano su fatti soprannaturali realmente accaduti, come la macabra storia della casa infestata di Amityville, dove occhi rossi spiano da fuori dalle finestre e altri fenomeni spaventosi interessano la casa e i suoi abitanti.

Tutte queste storie offrono una sorta di immagine speculare della vita dell’uomo e delle sue paure, delle sue insicurezze e delle sue – spesso pessime – azioni.

Da Poe a King, altri maestri dell’orrore

Il motivo portante della casa infestata comincia quindi a delinearsi, nei tratti divenuti pian piano distintivi, per l’aspetto fatiscente delle magioni, per le apparizioni spettrali e i rumori sinistri senza spiegazione. Di questa sorta di stereotipo l’esponente maggiore è stato probabilmente l’autore americano Edgar Allan Poe, un uomo fortemente ossessionato da spiriti e defunti che si manifestavano ai vivi, come ne La caduta della casa degli Usher, dalle atmosfere cupe e dai rumori spaventosi che raccontano dello spirito di una donna, morta da poco, che non trova pace e che ogni notte si manifesta nell’antica dimora di famiglia.

case infestate Poe
Edgar Allan Poe | Foto di Oscar Halling – WordPress di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

Doveroso citare nei grandi autori di case infestate Howard Phillips Lovecraft con il suo racconto dal titolo evocativo La casa stregata, ispirato a una casa realmente esistita a Providence dove presenze demoniache, incubi e angosce lasciano senza fiato il lettore; stessa atmosfera claustrofobica ne I ratti nel muro.

A conclusione di questo breve excursus a cavallo tra storia e letteratura, corre d’obbligo citare il re dell’horror, Stephen King, che nel suo romanzo del 1977 dal titolo Shining (portato poi sul grande schermo da Stanley Kubrick) di stregato ha regalato alla storia un intero albergo, l’Overlook Hotel. Il romanzo sintetizza le antiche atmosfere di Plinio il Giovane e quelle più recenti di Shirley Jackson, grande maestra di King, oltre ad affrontare pure temi attualissimi – mostri dei nostri tempi – quali l’alcolismo, l’isolamento e le relazioni familiari.

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Soprannaturale o follia? Questo interrogativo si insinua inevitabilmente nella nostra mente, quasi a voler provocare orrore oppure ridestare la ragione. Emozioni e raziocinio abitano forse insieme in qualche remoto angolo della nostra psiche e nei dedali oscuri della nostra anima, lasciando a noi scegliere quello in cui credere.

Emanuela Stella

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