Alla tre giorni dedicata alla cultura e letteratura russa e in particolare a Fëdor Dostoevskij hanno partecipato eminenti slavisti come Carlo Fredduzzi, Cesare G. De Michelis e Guido Carpi.
La IV edizione del Festival della cultura russa si è svolta dal 28 al 30 ottobre all’Istituto di cultura e lingua russa di Roma, punto di riferimento in Italia per la promozione della cultura russa, che quest’anno compie trent’anni.
L’incontro inaugurale del cartellone ha visto Carlo Fredduzzi, direttore dell’istituto culturale, dialogare con Leonardo Fredduzzi de I ragazzi di Leningrado. Memorie di uno studente italiano in Urss, edito Sandro Teti. Nel libro vengono raccolti tutti i ricordi universitari dell’autore che, tra il 1962 e il 1967, grazie a una borsa di studio, ha avuto la possibilità di studiare a Leningrado. A partire dall’avventuroso viaggio di partenza del gruppo di studenti italiani di cui Carlo Fredduzzi faceva parte, che si trovarono a vivere in quel Paese del quale si sapeva poco e quando si aveva qualche notizia – o meglio, qualche informazione che trapelava dai giornali e televisioni più o meno protesi verso tutt’altre fazioni – non era di certo delle più entusiasmanti.
“Questo libro è una testimonianza importante” ha detto l’editore del volume Sandro Teti, perché espone l’esperienza personale di un giovane italiano che si intreccia alla grande storia dell’Urss, dagli anni sessanta alla dissoluzione, al “suicidio” del dicembre 1991.
Tra gli ospiti della kermesse altri eminenti slavisti come il professore Cesare G. De Michelis, che ha intessuto un approfondito discorso sulla “leggenda” del Grande inquisitore di Fëdor Dostoevskij, sezione fondamentale dei Fratelli Karamazov, tanto che su di essa la critica letteraria si è concentrata come fosse un’opera a parte. Sul capolavoro della letteratura di Dostoevskij – cui l’edizione del Festival della cultura russa è dedicata, data la ricorrenza dei duecento anni dalla nascita del romanziere – è tornato, nella giornata di sabato, anche Marco Caratozzolo, professore associato di Letteratura russa all’Università di Bari.
Protagonisti della tre giorni del Festival anche Bianca Belpasso, che ha tenuto una conferenza sul testo teatrale Dostoevsky-trip di Vladimir G. Sorokin, Fabrizio Pasanisi, traduttore e autore del saggio/guida letteraria A San Pietroburgo con Vladimir Nabokov, edito da Giulio Perrone, un focus sulla letteratura russa e San Pietroburgo attraverso lo sguardo di un suo illustro figlio, Vladimir Nabokov, e Guido Carpi, professore ordinario di Letteratura russa all’Orientale di Napoli, relatore di una variegata discussione su Dostoevskij, il suo tempo e la solida attualità dei suoi temi.
L’intervista a Carlo Fredduzzi al Festival della cultura russa
Antonio Pagliuso