Jon Fosse ha ricevuto il maggiore riconoscimento mondiale per uno scrittore “per le sue opere innovative e la sua prosa che danno voce all’indicibile”.
La sua vastissima opera scritta in norvegese nynorsk (o neonorvegese) abbraccia vari generi: opere teatrali, romanzi, raccolte di poesie, saggi, libri per bambini e traduzioni. Fra i drammaturghi più rappresentati al mondo, Fosse è sempre più amato anche per la sua prosa. Fra i temi più percorsi dello scrittore scandinavo il tempo, la memoria e il rapporto fra la vita e la morte.
Jon Fosse, il vincitore del Nobel per la Letteratura 2023
Jon Fosse è nato nel 1959 Haugesund, città norvegese di poco più di trentasettemila abitanti della contea costiera di Rogaland. Nella sua carriera cominciata nell’83 ha ricevuto i più importanti premi letterari per scrittori norvegesi e scandinavi e numerosi premi e riconoscimenti all’estero. Fra questi il Premio Ibsen per il Teatro, il Premio Dobloug, il Premio letterario del Consiglio nordico, il Premio Culturale del Consiglio Norvegese, Svenska Akademiens nordiska pris, anche esso assegnato dall’Accademia Svedese e pertanto conosciuto anche come Piccolo Nobel. Per un certo periodo, grazie ai meriti letterari, gli è stato concesso di risiedere nella residenza reale di Grotten, Oslo.
Le sue opere sono tradotte in più di quaranta lingue nel mondo.
Libri di Jon Fosse in Italia
In Italia lo scrittore norvegese ha pubblicato con Fandango: Melancholia (2009) e Insonni (2011); con La nave di Teseo Mattino e sera (2019) e L’altro nome. Settologia. Vol. 1-2 (2021); Cue Press ha pubblicato Saggi gnostici, Caldo e, proprio quest’anno, Teatro: E non ci separeremo mai – Qualcuno verrà – Il nome.
Fosse è il quarto norvegese a vincere il Nobel
Jon Fosse succede ad Annie Ernaux, vincitrice dell’edizione 2022, nell’albo d’oro del più importante titolo riservato a uno scrittore.
Si tratta del quarto scrittore norvegese a ricevere il Premio Nobel: prima di lui nel 1903 Bjørnstjerne Bjørnson, nel 1920 Knut Hamsun e nel 1928 Sigrid Undset (seppur nata in Danimarca). Era quasi un secolo che un norvegese non riceveva il titolo dai “cugini” dell’Accademia Svedese.
Prosegue il lungo digiuno per l’Italia
Niente da fare, anche per quest’anno, per i favoriti al Nobel per la Letteratura da parte dei giornalisti e blogger: la scrittrice cinese Can Xue, lo scrittore Mircea Cartarescu, lo statunitense Stephen King (appena tornato nelle librerie con Holly), il francese Michel Houellebecq e gli onnipresenti Haruki Murakami e Margaret Atwood, da anni indicati come i prossimi vincitori del massimo riconoscimento letterario mondiale e puntualmente non considerati dai membri dell’Accademia.
Continua, poi, la prolungata astinenza dell’Italia. L’ultimo Premio Nobel per la letteratura vinto da un italiano è datato 1997, quando a ricevere il riconoscimento fu Dario Fo, il sesto italiano premiato dopo: Giosuè Carducci, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale. Ventisei anni di digiuno che consolidano quello che è l’arco temporale più lungo senza un successo italiano da quando il Nobel per la Letteratura è stato inaugurato nel 1901 con la vittoria del francese Sully Prudhomme.
Foto di Tom A. Kolstad / Det Norske Samlaget – Samlaget forlag condivisa via Wikipedia con licenza CC BY-SA 4.0
Antonio Pagliuso