Quindicimila sale scommesse e sessantamila slot machines. Settantottomila lavoratori nel comparto. Diciannove miliardi all’anno di perdite, dei quali dieci ritornano allo Stato e nove vanno alle imprese. Sono questi alcuni dei numeri del gioco in Italia, tema al centro del libro La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma, edito Altreconomia.
La domanda con cui Chieffallo dà il via al confronto è salace: “Perché lo Stato ha scelto di promuovere il gioco d’azzardo?”. Perché ha deciso di investirvi così tanto negli ultimi decenni? Sì perché i primi due decenni di questo secolo hanno visto il gioco d’azzardo incrementare la sua espansione nel nostro Paese dell’800%. Un aumento che va di pari passo a quello delle dipendenze che, inevitabilmente, rovinano migliaia di famiglie italiane, anno dopo anno.
La Migneco, responsabile ufficio stampa di Avviso Pubblico, non ha dubbi: “Lo Stato ha investito per due ragioni: fare cassa e contrastare le organizzazioni criminali del settore”. Una scelta che si è rivelata però sbagliata perché le mafie continuano a prosperare e hanno ancora in mano il settore, che con l’avvento del gioco online si è allargato ancora di più. Per non parlare degli esorbitanti costi sanitari e sociali che questa infausta scelta ha portato; costi che regioni e comuni versano annualmente per provare a curare chi vuole liberarsi da tale cancro.
“Avere la consapevolezza della pericolosità del gioco d’azzardo è il primo passo” dice Sacco, lanciando un appello alla prossima formazione di governo regionale perché si concentri su questa realtà così fiorente, seppur poco propagandata, e che la pandemia del 2020-2021 ha inasprito, specie tra i giovani, più avvezzi al gioco in rete.
Quali sono le possibili vie d’uscita?
“Riconoscere il problema è primario” sostiene Giulia Migneco. Questo male sociale a differenza di altre dipendenze è invisibile, tanto che neppure il soggetto dipendente se ne rende facilmente conto. Il secondo passaggio sarebbe quello di affidarsi agli esperti per dare inizio alle cure; poi, sarebbe essenziale che le istituzioni facessero conoscere in maniera più esplicita i pericoli nascosti dietro il gioco
Antonio Pagliuso