Marina Cvetaeva: la poetessa eternamente emarginataMarina Cvetaeva Foto di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

Spesso giudicata incostante e troppo emotiva, la poetessa Marina Cvetaeva continuò a comporre le sue poesie nella speranza di ribaltare ogni canone stilistico.

Oggi vi presentiamo Marina Ivanovna Cvetaeva, la poetessa che desiderava ribaltare ogni canone. Cresciuta in una famiglia erudita e poliglotta, da bambina non era troppo apprezzata dai genitori, soprattutto dalla madre. Così iniziò a rifugiarsi nel suo mondo interiore, costituito da eroi romantici e grandi imprese all’insegna della nobiltà. I traumi dell’infanzia trovano eco nella sua poesia, che predilige soggetti esiliati e perdenti

Il romanticismo della sua prima produzione poetica e la seducente voce lirica si ritrovano anche nelle poesie d’amore dedicate a Sergej Efron, marito della poetessa, anche se inizia pian piano a manifestarsi una nuova riflessività. 

Lo spartiacque nella sua produzione è la raccolta Vërsty, in cui il bagaglio lessicale tipico di Marina Cvetaeva è arricchito sia da arcaismi che dal folklore. In questa raccolta dialoga con i grandi autori suoi contemporanei, come Mandel’štam, Achmatova e Blok, al fine di collocarsi al loro livello per importanza e originalità.

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Negli anni ‘20, Cvetaeva lasciò la patria per trasferirsi in Occidente, dove si dedicò a un’intensa attività letteraria. Le sue capacità espressive maturarono notevolmente e la scrittrice arrivò ad accostare tutti gli aspetti della sua cifra stilistica in opere dai raffinati giochi di parole e salti sintattici.
Nel periodo parigino Cvetaeva venne spesso stigmatizzata e giudicata incostante e troppo emotiva da importanti nomi, quali Bunin e Gippius, ma la poetessa non si arrese mai, lei scriveva a suo modo, nonostante le critiche.

Gli ultimi anni e la morte

Negli anni ’30, iniziò a dedicarsi alla prosa, trascurando la poesia, per la quale non aveva più la giusta concentrazione e creatività. Ormai emarginata da tutti, si tolse la vita il 31 agosto 1941 nel villaggio di Elabuga. Per conoscere meglio Marina Cvetaeva vi consigliamo la lettura di La principessa guerriera (Sandro Teti Editore).

Valentina Balestra e Denise Simonetti (Slaviste col rossetto)