300 anni di storia e cultura dell’“oro verde” di Calabria racchiusi e raccontati in una ricca esposizione al Museo Nazionale del Bergamotto di Reggio Calabria.
Agrume prezioso, sempre più conosciuto e apprezzato in ogni angolo del globo, il bergamotto è una eccellenza tutta calabrese che trova sua sede celebrativa all’interno del Museo Nazionale del Bergamotto di Reggio Calabria. Situato a pochi passi dal lungomare cittadino e dall’Arena dello Stretto, il Museo racconta le fasi storiche sia della coltivazione sia della lavorazione del pregiato prodotto. Un unicum nel suo genere.
Il percorso espositivo porta alla conoscenza dei molteplici utilizzi del cosiddetto “oro verde” di Calabria – predominio giustificato dal fatto che oltre l’80% della produzione mondiale dell’agrume si svolge in una ristretta fascia costiera dello Ionio reggino –, partendo dall’uso in cosmetica e nelle aziende farmaceutiche per gli integratori alimentari e arrivando alla tavola, un posto, in vero, a lungo proibito per il bergamotto.
Un agrume a lungo considerato tossico
Il frutto, infatti, fino al termine del Novecento era quasi per nulla utilizzato a scopi gastronomici. E le ragioni non sono di certo fondate su basi scientifiche, ma su cicaleggio e credenze popolari – sovente assai più potenti di approfondite analisi di laboratorio e pareri professionali – che vedevano il bergamotto come un intruglio con proprietà tossiche per l’organismo. Un passato oscurantista che il Museo cerca di scacciare nei cassetti della storia rivalutando un agrume tuttora oggetto di studi e che oggi è un indiscutibile fiore all’occhiello dell’agricoltura calabrese.
Il Museo del Bergamotto per la conquista del marchio igp
Liquori, dolci, sorbetti, olii: per la gioia del nostro palato, il bergamotto è ampiamente utilizzato nella cucina del nostro tempo, ma ha da compiere ancora un passo fondamentale, vale a dire ottenere il riconoscimento igp dall’Unione Europea. Di fatti, se l’olio essenziale del bergamotto – dotato di grandi proprietà antiossidanti, disinfettanti e cicatrizzanti – è tutelato con il marchio dop, il frutto non ha ancora vista riconosciuta questa tutela.
La macchina calabrese intensificò la produzione
Nel prosieguo della visita alla Museo si scoprono immagini, utensili e macchinari d’epoca come la cosiddetta macchina calabrese che, alla fine dell’Ottocento, aumentò la produzione, nonché la qualità, dell’olio essenziale e del succo. Un incremento di produzione che portò all’esportazione di olio e succo in tutto il mondo dentro appositi contenitori di rame, anche questi esposti nel sito.
Insospettabilmente, in passato il bergamotto era aggiunto anche nelle malghe per la costruzione delle case: il succo dell’agrume calabrese, infatti, aiutava a combattere l’umidità delle mura.
L’Accademia internazionale del bergamotto e il Bergafest
Presso il luogo della cultura ha sede anche l’Accademia internazionale del bergamotto – con presidente l’imprenditore Vittorio Caminiti – che ogni anno, nel corso del Bergafest, consegna a insigni personalità del mondo dell’imprenditoria di settore, ma anche del mondo della medicina, della ricerca e dello spettacolo i mandati di ambasciatore dell’Accademia e del bergamotto nel mondo. Il compito degli ambasciatori è quello di promuovere l’eccellenza.
Premiati, nel corso delle varie edizioni, tra gli altri: Giuseppe Dell’Osso, presidente nazionale dell’Accademia italiana della cucina, Sergio Marchionne, già amministratore delegato del gruppo Fiat, Antonino d’Africa, ricercatore di applicazioni dell’agrume in campo estetico, Mirella Marra, direttore dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria, Ross Walker, cardiologo all’Advenist Hospital di Sydney e Andrea Fagiolini, psichiatra di fama mondiale. L’ultima edizione – la ventunesima – della manifestazione dedicata all’“oro verde” di Calabria si è svolta lo scorso mese di luglio.
Il Museo Nazionale del Bergamotto fa parte della rete dei Musei del Parco Nazionale dell’Aspromonte assieme ad altri grandi musei della provincia di Reggio Calabria come il Museo civico archeologico “S. Gemelli” di Gerace, il Museo dei santi italo-greci di Staiti, il Museo dell’olio Perrone di Delianuova e il Museo della lingua greco-calabra “G. Rohlfs” di Bova.
Antonio Pagliuso