I libri per conoscere la letteratura coreana contemporanea

Da qualche tempo la letteratura coreana ha decisamente preso d’assalto lo spazio librario europeo. Anche in Italia i lettori della letteratura coreana contemporanea aumentano di settimana in settimana, grazie ai nuovi grandi autori del Paese asiatico che sono sbarcati sul mercato editoriale della Penisola.

Il fascino dell’Estremo Oriente da sempre fa breccia nei cuori degli europei. È successo nei secoli passati con viaggiatori come Marco Polo, di cui nel 2024 ricorrono i settecento anni dalla morte, succede anche oggi. In questo caso, però, non grazie ai mirabolanti racconti di mondi sconosciuti e ricchi di spezie e tessuti, ma per via di nuove correnti narrative che attirano sempre più il pubblico della Vecchia Europa.

Come la Cina e il Giappone, anche la Corea del Sud ha conquistato negli ultimi anni un numero considerevole, e sempre in aumento, di lettori europei.

Le vicissitudini storiche della Corea del Sud

La storia recente del Paese dell’Asia orientale – ufficialmente Repubblica di Corea – è oltremodo dolorosa e origina da una lacerazione. Indipendente dal Giappone al termine della Seconda guerra mondiale, la Penisola di Corea è stata divisa in due parti lungo il 38° parallelo Nord: a settentrione del parallelo la Corea del Nord, a meridione la Corea del Sud. Successivamente i due Paesi diedero vita alla sanguinosa Guerra di Corea, durata dal 1950 al 1953, seppur non sia mai stato siglato alcun trattato di pace fra le due fazioni. Dopo un lento risanamento del tessuto sociale e politico della nazione, oggi la Corea del Sud è una delle democrazie più stabili del continente asiatico.

L’impatto della storia nella letteratura coreana contemporanea

È lungo tutto il Novecento che la cultura coreana fiorisce, lasciando emergere alcuni scrittori, importanti nel racconto e nell’analisi delle turbolenti fasi che la popolazione della Corea del Sud – ma anche dell’intera Penisola – ha dovuto traversare.

L’epoca censoria sotto il dominio giapponese, l’indipendenza, la guerra e i rapporti difficili fra i popoli delle due Coree divise hanno chiaramente distinto la letteratura contemporanea coreana.

La letteratura della Corea cominciò a diffondersi in Occidente nella seconda metà degli anni ottanta, assieme ai grandi mutamenti storici che portarono al crollo del Muro di Berlino e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Prima di quel periodo, la letteratura coreana poteva dirsi praticamente sconosciuta in Europa.

I primi scrittori coreani tradotti per il mercato britannico furono Hwang Sun-won e Kim Tong-ri, mentre in Italia il processo di scoperta della narrativa coreana partì in sordina e più tardi, per raggiungere la piena maturità nel nuovo millennio.

Gli scrittori coreani sbarcati in Italia

Hwang Sŏk-yŏng è uno degli scrittori di punta del panorama letterario coreano. Pubblicato in Italia da O barra O edizioni, casa editrice particolarmente concentrata sulla scoperta e riscoperta di autori dell’Asia, Hwang Sŏk-yŏng è un autore dissidente nato nel 1943 in Manciuria, allora regione sotto il controllo dell’Impero del Giappone, che ha subito l’onta dell’esilio e dell’arresto.

Il primo romanzo di Hwang Sŏk-yŏng, uscito in patria nel 1972, è Il signor Han, libro che racconta la storia di una famiglia devastata a causa della Guerra di Corea e, in particolare, quella del signor Han, medico imputato di essere una spia nordcoreana e per questa ragione perseguito dal governo e costretto a perdere la propria identità.

Kim Ho-yeon e Mirinae Lee, i nuovi nomi della letteratura coreana

Fra gli scrittori attuali della Corea figura di certo Kim Ho-yeon, autore classe ’74 in cima all’indice di gradimento nel mercato coreano i cui libri sono tradotti e in corso di traduzione in Occidente.

Il 2024 segna il suo approdo nelle librerie italiane. Edito da Salani con la traduzione di Claudia Soddu è infatti Il minimarket della signora Yeom, una storia contemporanea di speranza, apertura e fiducia nel prossimo. Il romanzo di Kim Ho-yeon nel 2021 è risultato il romanzo più venduto in Corea del Sud, conquistando, come scrive il The Korea Times, il cuore di tutti i lettori.

Appena arrivata sul mercato italiano è pure Mirinae Lee, scrittrice nata in Corea e residente a Hong Kong, col suo Le otto vite di una centenaria senza nome. Pubblicato da Nord con la traduzione di Elisa Banfi, il romanzo di Mirinae Lee è uno scoppiettante intrico letterario incentrato sulle vicissitudini che hanno segnato il Ventesimo secolo coreano.

Andando indietro con gli anni, il periodo coloniale giapponese è al centro della saga epica, ambientata fra la fine dell’Ottocento e la conquista dell’indipendenza, dal titolo Toji, monumentale opera in 16 volumi della scrittrice sudcoreana Pak Kyongni. Scomparsa nel 2008 dopo avere vissuto in prima persona tutti gli avvenimenti del Ventesimo secolo, Pak Kyongni è una degli autori più importanti del Novecento letterario coreano.

Dell’occupazione giapponese ha scritto anche Min Jin Lee, nata a Seoul nel 1968 e emigrata in tenera età negli Stati Uniti d’America. In Italia possiamo leggere i suoi Amori e pregiudizio (Einaudi, 2008) e La moglie coreana (Piemme 2018, finalista negli USA del National Book Award per la narrativa e del Dayton Literary Peace Prize).

Un altro dei nomi di spicco della letteratura coreana degli ultimi decenni è quello di Kyung-Sook Shin. Il suo libro Prenditi cura di lei è stato tradotto in più di trenta paesi del mondo e nel 2012 le è valso il prestigioso premio letterario Man Asian Literary Prize – Kyung-Sook Shin è la prima donna a ricevere l’insigne riconoscimento.

Kyung-Sook Shin | Foto di Ccmontgom condivisa da Wikipedia con licenza CC BY-SA 3.0

La storia di Prenditi cura di lei (uscito in Italia per Neri Pozza con la traduzione di Vincenzo Mingiardi) verte attorno la ricerca di Park So-nyo, una anziana che d’improvviso svanisce nella folla della metropolitana di Seoul. La sua scomparsa genera nei figli non soltanto paura, ma anche una sequela di rimorsi e sensi di colpa.

Kyung-Sook Shin è stata vincitrice anche del Dong-in Literary Award, nel 1997, e dello Yi Sang Literary Award, nel 2001, uno dei più prestigiosi premi letterari del Paese, istituito nel 1977 in onore di Yi Sang – al secolo Kim Hae-Gyeong –, scrittore e poeta morto giovanissimo di tubercolosi nel ’37, quando la Corea era sotto il controllo nipponico.

L’autrice bestseller Han Kang

Per concludere la carrellata degli scrittori più interessanti della letteratura coreana contemporanea, un nome conosciuto anche al grande pubblico.

Vincitrice dell’ultimo Ho-Am Prize per le arti – premio che viene consegnato annualmente alle personalità della Corea che hanno contribuito allo sviluppo della scienza e della cultura e al miglioramento del benessere dell’umanità –, Han Kang è certamente la scrittrice coreana più amata in Europa.

Nata a Gwangju nel 1970, Han Kang è celebre per il romanzo La vegetariana, uscito nel 2007 in patria e pubblicato dieci anni dopo nel nostro paese da Adelphi, con la traduzione di Milena Zemira Ciccimarra.

Romanzo sulla rinuncia del cibo e la mortificazione del proprio corpo, La vegetariana è la storia di “un percorso di trascendenza distruttiva che infetta anche coloro che sono vicini alla protagonista, e dalle convenzioni si allarga al desiderio, per abbracciare infine l’ideale di un’estatica dissoluzione nell’indifferenza vegetale”.

Han Kang | Foto di Ccmontgom – Own work condivisa da Wikipedia con licenza CC BY-SA 3.0

Sono numerosi i premi nazionali e internazionale assegnati a Han Kang. Citiamo lo Yi Sang Literary Award, vinto nel 2005, l’International Booker Prize, uno dei maggiori premi letterari a livello mondiale, ottenuto nel 2016, e il Premio Malaparte, ricevuto nel 2017 a Capri per Atti umani, romanzo arrivato in Italia sempre grazie ad Adelphi.

La scrittrice sudcoreana è, inoltre, una degli artisti che hanno aderito alla singolare iniziativa della Future Library, la Biblioteca del futuro di Oslo. Nella primavera del 2019, infatti, Han Kang ha consegnato un suo manoscritto inedito all’istituto norvegese; il manoscritto reca il titolo di Dear Son, My Beloved e sarà pubblicato soltanto nel 2114. La biblioteca nasce con l’altruistico obiettivo di creare un ponte fra generazioni diverse, un atto di fiducia nella cultura, nella lettura e nel genere umano.

Antonio Pagliuso