Recensioni: “Ammazzate il leone” di Jorge Ibargüengoitia

Ad Arepa va in scena la “fattoria del dittatore”. Ammazzate il leone di Jorge Ibargüengoitia è un romanzo ricco di grottesca ironia contro i governi totalitari delle Americhe.

Un’isola immaginaria galleggia nel cristallino mar dei Caraibi. È Arepa, la cornice in cui si svolgono le stravaganti vicende di Ammazzate il leone, l’ultimo romanzo dello scrittore messicano Jorge Ibargüengoitia (1928-1983) pubblicato da La nuova frontiera.

Capo di Stato di Arepa è l’anziano maresciallo Manuel Belaunzarán, eroe dell’indipendenza dagli spagnoli. Non un presidente, ma un presidentissimo dati i suoi vent’anni a capo del governo insulare. Belaunzarán si prepara a fare il burattinaio di Cardona, il pupo che dovrà subentrargli alla presidenza. Dovrebbe, perché, a furor di popolo, con un magheggio ai danni della carta costituzionale e il placet degli ambasciatori di Stati Uniti d’America, Regno Unito e Francia, vale a dire l’Occidente che conta, il Vecchio leone si ritrova nelle condizioni di proseguire il suo mandato. Per l’eternità.

Il presidente, tutt’altro che intenzionato a finire i suoi giorni a rimirar fotografie di antiche imprese giovanili assieme ai suoi galli da combattimento, accoglie con finte sorpresa e modestia la proposta, deciso a non mollare il potere che, come è risaputo, logora chi non ce l’ha.

Urge però organizzare una parvenza di elezioni, perlomeno per salvare le apparenze agli occhi degli altri Stati. La scelta del candidato d’opposizione ricade perciò sul giovane e ardito ingegnere Pepe Cussirat che, ricevuto dal presidentissimo, ottiene le rassicurazioni del caso in vista della ventura, inevitabile sconfitta: per ringraziarlo della “sfida”, Belaunzarán lo nominerà comandante in capo della nascente forza aerea dell’isola. In Cussirat, giramondo che non ha mai avuto un profondo legame verso la patria, però si accende un’inaspettata fiamma: avverte un dovere verso la patria, quello di liberarla dal tiranno, a ogni costo.

La calma apparente della “fattoria del dittatore” sarà quindi scossa da intrighi di palazzo e da una serie di fallimentari attentati verso il maresciallo, azioni che non faranno altro che rafforzare la sua leadership, tanto che Belaunzarán non si troverà a essere la guida dei soli progressisti, ma anche dei moderati, decimati dalle esecuzioni capitali ordinate per punire gli ideatori degli assalti alla vita dell’uomo oramai lanciato a diventare a tutti gli effetti il sovrano dell’isola.

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Pubblicato per la prima volta in patria nel 1969, Ammazzate il leone è un romanzo colmo di pagine gagliarde, pregno della grottesca ironia tipica di Ibargüengoitia che era ed è una diretta critica ai governi totalitari delle Americhe.

Antonio Pagliuso