Recensioni: “Breve storia di delitti in libreria” di Massimo Gatta

Il mondo di carta di librai, bibliotecari, bibliofili, antiquari può rivelare un lato oscuro. Ed è quello che prova a indagare Massimo Gatta nel suo ultimo piccolo saggio dal titolo Breve storia di delitti in libreria.

Uscito per Graphe.it Edizioni, il volume è una prima guida italiana al genere del bibliomystery – anche tradotto giallo bibliofilico –, vale a dire quei libri distinti da delitti compiuti nelle librerie, nelle biblioteche, nelle librerie antiquarie, nelle case d’aste o negli archivi.

Di agile lettura, il saggio è impreziosito da una premessa d’eccezione, quella di Norberto Melis, primo dirigente della Questura di Milano e soprattutto personaggio di carta nato dalla penna di Hans Tuzzi.

Massimo Gatta, bibliofilo, studioso di editoria del Novecento e autore di altri saggi sul mondo dei libri usciti per lo stesso editore come L’insolenza e l’audacia, ci accompagna lungo una carrellata fra delitti di inchiostro e i massimi esponenti del genere. Principiando dai pionieri come Frederic Beecher Perkins, autore nel 1874 a Boston, mentre lavorava nella locale biblioteca pubblica, di Scrope, or the Lost Library, considerato il primo romanzo bibliomystery della storia.

Il bibliomystery in Italia

Capitolo Italia. Nella Penisola il primo testo che vede il compimento di un delitto in libreria è Sei donne e un libro di Augusto De Angelis, fra gli scrittori più decisivi per la diffusione del giallo nel Bel Paese. Uscito nel 1936 in piena epoca fascista, il romanzo vede il celebre commissario De Vincenzi indagare sulla uccisione di un medico e senatore avvenuta in una piccola libreria antiquaria.

Sei donne e un libro è una delle primissime avventure dell’eroe letterario De Vincenzi, filone bruscamente interrotto prima dalla censura del regime nel 1941 e poi dall’arresto di De Angelis e dalla sua violenta morte sopraggiunta nel 1944 per mano di un fanatico della Repubblica sociale.

Dedicato alla memoria di John Dunning, recentemente scomparso, libraio e bibliofilo parimenti al suo personaggio letterario e alter ego Cliff Janeway, Breve storia di delitti in libreria fa conoscere al lettore i gialli in libreria più interessanti – taluni mai tradotti in Italia – e rende note le iniziative editoriali collegate ai bibliomysteries, come la collana Crimini di carte dell’editore Fanucci, e pure reali fatti di cronaca nera che nel tempo hanno ispirato svariati racconti e romanzi.

Antonio Pagliuso