“Che non sia l’ultimo” di Giuseppe Gervasi

Calarsi nella penna di Giuseppe Gervasi significa scegliere di affondare le mani in barattoli colmi di tempere. Ci si ritrova poi a guardarsele, le mani, a fine lettura, mentre il colore trasborda dalla latta, fintanto da ritrovare su dorsi e palmi delle sfumature più o meno nuove, che sanno di meraviglia e danno da pensare.
Perché la scrittura dell’autore nella sua raccolta poetica Che non sia l’ultimo (pubblicata da Pace Edizioni) è cromatica. Offre fenditure da cui scorgere nuovi spiragli di luci e ombre, lasciando intravedere tracce di solchi interiori inimmaginabili o dimenticati.

E io silente volgo sguardi d’incanto e penso alla pioggia. Preziosi, gli agganci alla fenomenicità, quella palpabile, vera a tal punto da disvelare l’ineffabile, lasciando che il bello sotteso si percepisca appena. È, infatti, questa la difficoltà più grande cui è chiamato a rispondere il poeta: usare le parole per raccontare la bellezza, nella seppur chiara consapevolezza che esse siano il più delle volte incapaci di di-spiegarla.

Come faccio a raccontarvi la bellezza che vedo, dunque? Per rispondersi, Giuseppe Gervasi dà voce all’immaginazione ‒ dimensione che meglio ci caratterizza in quanto esseri umani, al pari di quanto possa farlo la razionalità ‒ e centra, in pieno. Solo così, riusciremo ad avere occhi autentici attraverso i quali guardarci intorno e scorgere nel mare, per esempio, un risvolto concreto dei nostri umori. Così come, ancora, nella pioggia ritrovare il riflesso di quegli sguardi d’incanto che magari raccontano il desiderio di tornare in un luogo caro, o di lasciarlo.

Leggi anche la recensione Dietro una porta ho atteso il tuo respiro di Giuseppe Gervasi

Eccole, le tracce di quella sacralità perduta in un tempo che va di corsa: sono il sostrato che regge la leggerezza delle piccole cose, quelle meglio testimoniate da Gervasi con il tatto e la sensibilità di chi, della realtà a noi più vicina e difficile da raccontare, ne fa Poesia con la “P” maiuscola.

Laura Montuoro