Recensioni: “Dammi la vita” di Letizia Vicidomini

Dammi la vita è il nuovo romanzo di Letizia Vicidomini, già vincitrice dei premi Giallo Garda e Garfagnana in Giallo. Il libro, edito Mursia, ci conduce in un mondo di intrighi in rete, ricatti morali e verità che spingono per essere svelate.

Sono due, perlomeno due, le storie al centro del romanzo di Letizia Vicidomini Dammi la vita, da qualche settimana in libreria per i tipi di Mursia (collana Giungla Gialla diretta da Fabrizio Carcano). La prima vede protagonista Marlena Vichi, direttrice d’orchestra e docente di successo, nella cui indole insiste “un’irrequietezza” che non le permette di rallentare: mai sazia, sempre affamata e scontenta. Una donna realizzata e attraente, abituata ad avere gli sguardi addosso con le relative invidie e maldicenze.

La doppia vita di Marlena

Dipendente dal successo e dal tradimento, amante della vita e di ogni sua opportunità, Marlena conduce due vite parallele: una accanto al brillante marito, oramai appassito, che tradisce secondo delle precise regole personali che non mettono in dubbio il suo rispetto verso il consorte e il rispettivo ruolo di compagno di vita dell’altro, autoassolvendosi così da ogni peccato e rimorso; l’altra vita è invece vicino al ragazzetto di turno con cui dà sfogo alle sue instancabili e inappagabili voglie carnali. L’ultimo in ordine cronologico è Antonio, giovane portento del pianoforte, bello, maledetto e taciturno; la scarsa loquacità di chi fa, lasciando agli altri il bla bla bla.

Marlena però è stanca del suo giocattolo e, sentendo minacciata la sua vita pubblica e fasulla, vuole troncare il rapporto col giovinetto. Ma il suo piano trova un intoppo: gli esseri umani, infatti, non sono macchine, da accendere e spegnere a piacimento, secondo le nostre egoistiche necessità, ché nella vita non si cancella nulla e non si va indietro, ma solo avanti, anche se davanti c’è un dirupo.

“Hai creduto di poterti divertire con il ragazzino e poi buttarlo via, come una pezza da piedi ma ti sei fatta i conti sbagliati. Io te la farò pagare […] So cose di te che nessuno conosce, posso diffondere informazioni private in un attimo. Posso distruggerti.”

Avanti, un luogo oscuro di cui non conosce l’indirizzo il protagonista della seconda storia, Andrea Martino, commissario in pensione che non riesce a stare a casa a godersi la vecchiaia accanto alle sue amate succulente. Sa che non potrà mai godersela, lui che ha perso il figlio, lui che dell’inquietudine ha fatto compagna di vita.

La Napoli dal sorriso sfregiato di Letizia Vicidomini

Due vicende che corrono parallele sullo sfondo di una Napoli distratta e caotica, bella e trafitta dalle “ferite che il suo stesso popolo le infligge”, dimentica dei tesori che ne impreziosiscono ogni chiesa, ogni viale e ogni vicolo.

Le storie finiranno per intrecciarsi quando il commissario Martino si troverà a indagare prima sulla strana morte di una bambina, venuta a mancare improvvisamente ad appena otto anni, e poi su quella di Antonio, l’amante liquidato dell’insegnante, il cui cadavere viene trovato orribilmente martoriato nella sua stanza da studente.

“Tutto si aggiusta, anche se occorre fare qualcosa di estremo, doloroso, persino violento.”

Accompagnati nella lettura dagli agitati ghigni di una presenza misteriosa, giungeremo alla soluzione di Dammi la vita, un giallo egregiamente orchestrato, senza troppi garbugli e sensazionalismi. Letizia Vicidomini, già vincitrice, rispettivamente con Il segreto di Lazzaro e La ragazzina ragno, dei premi Giallo Garda e Garfagnana in Giallo, ci trascina in un mondo vizioso di doppie vite, intrighi in rete, esistenze controllate, ricatti morali e verità che, presto o tardi, trovano la maniera “di sfuggire a qualunque prigione di silenzio”.

Antonio Pagliuso