Recensioni: “L’arte di costruire un romanzo” di Elizabeth George

Ne L’arte di costruire un romanzo (Longanesi) Elizabeth George ci mostra il suo “metodo di scrittura” per superare, nella teoria e nella pratica, il cosiddetto terrore della pagina bianca e imparare il mestiere di scrivere.

Aspiranti scrittori, narratori in erba, futuri storyteller di ogni età: ecco qualcosa che forse fa al caso vostro. Avete mai pensato che per superare il famigerato “blocco” o “terrore della pagina bianca” basta semplicemente immaginare un nome proprio e lasciare poi che quello stesso nome – mai del tutto neutro o partorito a caso – ci suggerisca da solo chi ci sta dietro? O che prima di dare inizio alla stesura del vostro romanzo potrebbero essere necessari vari mesi di studio, documentazione e raccolta di materiale grafico sul luogo che avete scelto per l’ambientazione?

Bene. Se magari non ci avevate pensato, sappiate che troverete parecchie dritte nel libro di Elizabeth George, L’arte di costruire un romanzo, un saggio uscito in Italia per Longanesi nel 2020, che fra l’altro rappresenta il testo scelto quest’anno dal Gruppo editoriale Mauri-Spagnol come omaggio per i 400 finalisti del suo “Torneo Letterario IoScrittore”: un dono abbastanza prezioso. Infatti la George, nota autrice americana specializzata nel genere poliziesco, non risparmia davvero nulla di quanto appreso nella sua lunga esperienza sul campo, condividendo a piene mani con i lettori una quantità sistematizzata di espedienti inediti che rappresentano il suo “metodo di scrittura”. Un metodo che non pretende certo di essere l’unico – sarebbe impossibile – ma che è stato messo a punto durante anni di ricerca, prove, errori, confronto con gli editor e le case editrici, anche esperienze di docenza in vari corsi di scrittura creativa.

E proprio come un’insegnante, Elizabeth George propone, al termine di ognuno dei quindici capitoli di cui si compone l’opera, alcuni esercizi facoltativi per assimilare meglio le nozioni apprese, trasformando la lettura in una sorta di vero e proprio corso per dispense. Vi troverete molti esempi pratici su come stilare schede preliminari per costruire i vostri personaggi, fotografie che hanno offerto all’autrice suggestioni atte a creare lo sfondo per l’azione, consigli per creare dialoghi efficaci, ma anche indicazioni su come svolgere una buona revisione.
Tutto questo vi basterà a diventare degli scrittori di successo? Ovviamente no.

Come l’autrice chiarisce nella prefazione, per scrivere servono prima di tutto talento e ispirazione: due cose che “non si insegnano e non si imparano”. Ma la scrittura è fatta anche di quello che la George chiama invece “il mestiere”, e su quello sì, si può – e si deve – lavorare duro, tanto più se si crede di avere le carte giuste per farcela.

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Un’altra faccenda di cui tenere conto è che ogni scrittore deve maturare nel tempo un proprio personale metodo di scrittura, che non sarà uguale a quello di nessun altro, ma che può e deve giovarsi dei consigli di tutti. In questo senso, se siete pronti ad accettare la sfida, il saggio della George può rappresentare un’alternativa facile e veloce ai corsi di scrittura che spopolano sul web. Provare per credere.

Giulia De Sensi