La Galleria nazionale di Cosenza si trova nel cinquecentesco Palazzo Arnone, nel centro storico della città calabrese, e ospita tele di grandi pittori dal XVI al XX secolo.
Nel percorso artistico della Galleria – la più importante pinacoteca della Calabria – si possono ammirare opere di Marco Cardisco, Pietro Negroni, Luca Giordano, Carlo Maratta, Salvator Rosa, Gaele Covelli, Jusepe de Ribera, conosciuto come lo Spagnoletto, e Rachel Ruysch.
Quadri di Mattia Preti alla Galleria nazionale di Cosenza
Altro massimo esponente della storia dell’arte italiana che trova spazio alla Galleria nazionale di Cosenza è Mattia Preti (1613-1699), pittore caravaggista originario di Taverna, comune montano della provincia di Catanzaro, e attivo per gran parte della sua vita a Malta dove, fra le tantissime opere, affrescò la maestosa volta della Concattedrale di San Giovanni Battista di La Valletta.
Del cosiddetto Cavalier calabrese alla pinacoteca si trovano le tele Sofonisba prende la coppa del veleno, il Martirio di San Sebastiano, la Veronica, San Girolamo e Cristo e la Cananea.
Le opere grafiche di Umberto Boccioni a Cosenza
Oltre alla collezione permanente, la Galleria è arricchita da una nutrita serie di opere in comodato d’uso da parte della collezione Carime. Esposte anche sculture – fra i più conosciuti artisti rappresentati si segnalano Giorgio de Chirico ed Emilio Greco –, e una interessante sezione di lavori grafici di Umberto Boccioni (1882-1916), pittore e scultore nativo di Reggio Calabria, esponenti illustre del movimento futurista e firmatario del Manifesto dei pittori futuristi del 1910.
Quadri e sculture di Boccioni sono esposti in tutto il mondo, dal Museum of Modern Art di New York (MoMA) al Metropolitan Museum sempre della città americana, dal Tate Modern di Londra allo Sprengel Museum di Hannover, dalla Pinacoteca di Brera al Museo del Novecento di Milano.
La copia bronzea di Forme uniche della continuità nello spazio
Alla pinacoteca di Cosenza è conservata una copia in bronzo – realizzata, dopo la prematura morte di Boccioni, grazie all’interesse di Filippo Tommaso Marinetti – di Forme uniche della continuità nello spazio, scultura famigliare a tutti gli italiani poiché, con l’avvento dell’Euro, è stata selezionata come soggetto della moneta italiana da 20 centesimi.
Antonio Pagliuso