Origami (Campanotto Editore, 2021) è l’esordio letterario di Sabatina Napolitano, una storia surreale ambientata in un luogo immaginario, dove l’odore della carta e il sapore della Letteratura impregnano cose e persone, ed è impossibile entrare rimanendone immuni.
Un modo originale di disvelare sé stessa insieme ai propri personaggi, un tocco sfumato e fluttuante: sono queste le carte vincenti di Sabatina Napolitano e del suo Origami, romanzo d’esordio già segnalato al Premio Strega 2022. Ambientata nel borgo immaginario di Itaque, la storia ha come protagonista indiscussa Olga, orfana cresciuta nella grande biblioteca gotica dei nonni, della quale lei stessa è destinata a diventare attendente. È una bibliotecaria bambina, che vive in una solitudine misteriosa e affascinante, con l’unica compagnia dei libri. Comincerà presto a scrivere recensioni per un giornale scolastico che lei stessa chiama “Origami: sogni di carta”, e che diventerà un mensile dopo il suo fortunato matrimonio con l’editore e giornalista Gustavo Miso.
Nel frattempo si affacciano nella sua vita una serie di personaggi surreali – Marianne, Emilio, Jeremy, Rossana – attraverso i quali Olga vive le sue prime esperienze d’amore e d’amicizia, lievi e scabrose quanto basta da arricchirla. In realtà ognuno di loro sembra fluttuare come un fantasma in una bolla, sfiorando appena il nucleo profondo della sua spensierata lontananza interiore.
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Dopo il suo matrimonio, invece di sparire, tutti confluiranno magicamente nella sede di “Origami”, e seguiteranno a muoversi in un mondo che si configura identico a quello reale, quanto ad aspetti sociali – la droga, i social-media, la fluidità di genere – ma la cui narrazione è profondamente diversa. È una narrazione leggera e sfumata, filtrata attraverso gli occhi spiritati di Olga, orfana “figlia della cultura”, che sembrano fondersi con la voce narrante, in un gioco che ci accompagna fino all’ultima pagina.
Giulia De Sensi