Recensioni: “Procida ispira” di Elisabetta Montaldo e Donatella Pandolfi

“Capri è l’isola che vi fa impazzire, diciamo un’amante; Procida è l’isola a cui si vuol bene.”

Procida: l’isola a cui si vuol bene, la fidanzata del mare. Definizioni di Giuseppe Marotta che, ne Le vie d’Italia del 1948, celebrava l’isola del golfo di Napoli, quell’isola “popolosissima, ma deserta”, tanto amabile per il suo carattere discreto, ben distante dalla frenesia edonista e chic delle vicine Capri e Ischia.

A Procida, Elisabetta Montaldo e Donatella Pandolfi dedicano Procida ispira (edito Nutrimenti), un volume ricco di immagini d’epoca e illustrazioni della variopinta isola partenopea, con le sue iconiche casette dipinte di ogni colore della Corricella – “specie di alveari dai colori teneri”, scrisse Alberto Moravia –, così pitturate per permettere ai pescatori di riconoscere la propria abitazione anche in mezzo al mare.

Procida ispira percorre la storia della Capitale italiana della cultura per il 2022 – dalla dominazione greca a quella romana, fino all’epoca medievale e moderna in cui fu ambito possedimento feudale e obiettivo delle scorrerie turchesche – e le descrizioni che ne consegnarono navigatori e incisori, come lo spagnolo Francesco Cassiano de Silva che nel Seicento la definì “deliziosissima” anche d’inverno grazie alla sua “aria saluberrima” e alla tempra dei suoi abitanti, realizzatori di ottimi vini. Terra amata dagli archeologi, da Amedeo Maiuri che ne esaltò l’anima tutt’altro che mondana, a Massimiliano Marazzi e Sebastiano Tusa – pioniere dell’archeologia marina –, che svolsero importanti campagne di scavo sull’isolotto di Vivara, un tempo tutt’uno con Procida, e oggi riserva naturale privata di impareggiabile valore floro faunistico.

Procida capitale italiana della cultura 2022 ecco il programma
Foto Antonio Pagliuso

Procida ispira… e ha ispirato

Nutrito spazio anche per gli artisti che hanno avuto in Procida l’isola in cui trovare ispirazione per le proprie opere: il pittore Toti Scialoja, i poeti e scrittori Alphonse de Lamartine – che col suo romanzo Graziella immortalò la bellezza delle donne procidane e rese Procida famosa in tutta Europa –, Eugenio Montale, Roland Barthes, Alberto Moravia ed Elsa Morante.

Procida ispira, dicevamo, è zeppo di immagini: bellissime sono le fotografie delle stradine di Terra Murata, dei vicoli che circondano il porto e la Corricella, di Chiaiolella, del suggestivo Casale Vascello e della spiaggia di Ciraccio coi suoi faraglioni. E ce n’è un’altra di bella fotografia, proprio della Morante, in spiaggia assieme all’autore de Gli indifferenti, con la scrittrice – pardon, scrittore – con lo sguardo assorto che, a ben guardare, pare stia pensando alla trama de L’isola di Arturo, suo capolavoro ideato proprio a Procida, nei giardini di limoni dell’Albergo Eldorado, in quell’isola in cui non ritornò più anche se voci – confermate dallo stesso popolo procidano – vogliono che le sue ceneri siano state gettate nelle acque attorno alla “sua” isola.

Agli indimenticabili romanzo e autrice è dedicato anche il premio letterario dell’isola, il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante, giunto nel 2021 alla sua XXXIV edizione.

All’interno del volume, pagine destinate pure al cinema – molti sono, infatti, i film ambientati a Procida, su tutti Il postino di Michael Radford e con Massimo Troisi, ultima struggente interpretazione dell’attore campano – e alla sensibilizzazione ambientale per salvare Procida dalla cementificazione selvaggia che ha afflitto nei decenni altre isole italiane e dal conseguente degrado urbanistico, architettonico, ambientale e, quindi, culturale.

Da Nutrimenti  alla Nutrimenti Bookshop

Nutrimenti che è protagonista del rilancio di Procida non solo con la pubblicazione di questo lavoro – che rientra nella collana dedicata al mare e alla vela –, ma anche grazie all’apertura di una libreria a due passi del porto dell’isola: la Nutrimenti Bookshop, inaugurata il 3 maggio 2014. Una libreria colorata e attraente, che mostra nelle vetrine esterne molti romanzi e saggi ambientanti a Procida o all’isola dedicati e che è diventata la casa di tutti i procidani – tantissimi – assetati di lettura.

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Nel 2015 è venuta da sé la nascita di un festival letterario “Procida racconta”, con la scrittrice Chiara Gamberale nel ruolo di direttore artistico. La formula della rassegna – di cui si parla in coda al libro – è suggestiva: ogni anno sei scrittori trovano ospitalità sull’isola col compito di immergersi nella vita isolana, osservare la realtà che li circonda e prendere spunto dai procidani per la realizzazione di un personaggio da rendere protagonista di un breve racconto. Al termine dell’esperienza, gli scrittori leggono in piazza le opere – poi edite in un volume apposito –, affiancati dai loro personaggio in “carne, carta e ossa”. La prossima edizione di “Procida racconta” sarà dall’8 al 12 giugno prossimi.

Un’isola lieve e carezzevole Procida, che coi suoi colori e le sue storie non smette di ispirare; la fidanzata del mare che continua a far sognare e innamorare.

Antonio Pagliuso