Libri nell'arteVincent van Gogh, Natura morta con pila di romanzi francesi (1887, Van Gogh Museum di Amsterdam). Foto di Vincent van Gogh - Van Gogh Museum di pubblico dominio condivisa via Wikipedia
Van Gogh, Arcimboldo, Monet: sono molti gli artisti che hanno messo i libri al centro delle loro opere. Percorriamo la storia del libro attraverso una selezione di opere d’arte importanti per farci comprendere lo stretto rapporto fra le arti figurative e la letteratura.

I libri fin dalla loro invenzione, fra il I e il II secolo, nel voluminoso formato di codice (codex), realizzati sia in papiro che in pergamena, da leggere col supporto di uno scrittoio o di un leggio e riservati soltanto a pochi eletti – monaci, prelati e aristocratici – che potevano permettersi il lusso di spender denaro in un bene costoso come era il libro, hanno ispirato nel corso dei secoli grandi pittori.

Sono tanti, infatti, gli artisti che grazie alla loro arte ci hanno tramandato gusti e usi di un oggetto che non passa mai di moda, che ha superato rivoluzioni ed evoluzioni della scienza e della tecnica: dall’invenzione, in Europa, della stampa a caratteri mobili a opera del tipografo tedesco Johannes Gutenberg all’avvento dei libri in formato digitale, gli e-book, che davvero poco hanno potuto contro lo strapotere del cartaceo.

I libri nell’arte, uno status symbol

Veicolo principale del sapere, nelle opere pittoriche il libro è stato raffigurato accanto o fra le mani di santi, sante, martiri, profeti, angeli e nobili ed era significativo della elevata condizione sociale e culturale e financo spirituale del soggetto che condivideva col libro la scena ritratta.

Inserire un libro in un’opera era indice di un livello alto di gusto e di potere, di un sapere non comune, sofisticato e di una cultura raggiungibile – per molti secoli, anche dopo la creazione, fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo a opera del tipografo italiano Aldo Manuzio, dei libri in-ottavo, i primi tascabili – soltanto per una sparuta minoranza. Minoranza ma egemone.

I libri nell’arte, dal Rinascimento a oggi

Ecco, dunque, una carrellata di alcune delle tele più apprezzate della storia dell’arte che hanno per protagonisti i libri.

Partiamo da uno dei nomi più celebri fra il grande pubblico: Vincent van Gogh. Nella sterminata produzione artistica del pittore olandese, fra le sue numerose nature morte, ne compaiono molteplici in cui compaiono i libri, particolarmente apprezzati da van Gogh.

I libri nell’arte, Van Gogh
Vincent van Gogh, Natura morta con romanzi francesi e una rosa (1887, Courtauld Gallery di Londra). Foto di Vincent van Gogh – Copied from an art book di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

 

 Van Gogh I libri nell’arte
Vincent van Gogh, Natura morta con Bibbia (1885, Van Gogh Museum di Amsterdam). Foto di Vincent van Gogh di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

 

Vincent Van Gogh e i libri nell'arte
Vincent van Gogh, Natura morta con pila di romanzi francesi (1887, Van Gogh Museum di Amsterdam). Foto di Vincent van Gogh – Van Gogh Museum di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

Proseguiamo con una selezione di tele di altri autori, dal Quattrocento, principio del Rinascimento in Europa, al Novecento.

Barthélemy d’Eyck, Nature morte aux livres – Triptyque de l’Annonciation d’Aix (1442-45 ca., Rijksmuseum di Amsterdam). Foto di Barthélemy d’Eyck di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

 

Giuseppe Arcimboldo, Il bibliotecario (1562, Castello di Skokloster di Håbo). Foto di Giuseppe Arcimboldo – LSH 73759 (sm_t11095_11616) di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

 

I libri nell’arte, uno status symbol
Onorio Marinari, Santa Caterina d’Alessandria mentre legge (1670). Foto di Onorio Marinari – www.readingwoman.org di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

 

I libri nell’arte, uno status symbol
Giuseppe Maria Crespi, Libreria (1720-30 ca., Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna). Foto di Giuseppe Maria Crespi di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

Libri, bibliotecari e lettori nei dipinti

Sovente, come si accennava in avvio, i libri venivano dipinti fra le mani di personaggi, storici o contemporanei all’autore. O anche nei luoghi deputati alla loro conservazione e consultazione: le biblioteche. Eccone alcuni pregevoli esempi dei libri nell’arte della pittura in giro per il mondo.

Carl Spitzweg, Il topo da biblioteca (1850, Museum Georg Schäfer di Schweinfurt). Foto di Carl Spitzweg – The Yorck Project (2002) 10.000 Meisterwerke der Malerei (DVD-ROM), distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH. ISBN: 3936122202 di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

 

Georg Reimer, In biblioteca (1850-66, Museo Nazionale di Varsavia). Foto di Georg Reimer – cyfrowe.mnw.art.pl di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

 

I libri nell’arte
Mosè Bianchi, La lettrice (1867, Pinacoteca di Brera di Milano). Foto di Mosè Bianchi – Art e Dossier di pubblico dominio condivisa via Wikipedia 

 

Claude Monet, Springtime (1872, Walters Art Museum di Baltimora). Foto di Claude Monet – pAEsabNHoa1naA at Google Cultural Institute maximum zoom level di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

 

Harriet Backer, La biblioteca di Thorvald Boecks (1902, Nasjonalmuseet di Oslo). Foto di Harriet Backer di pubblico dominio condivisa via Wikipedia

A Genova una mostra dedicata ai quadri con i libri

Per quanti volessero scoprire e ammirare altre opere d’arte con al centro i nostri amati libri segnaliamo la mostra, all’interno delle iniziative collegate a Genova Capitale italiana del Libro 2023, “I libri nell’arte”, allestita a Palazzo della Meridiana e Palazzo Nicolosio Lomellino di Genova.

L’esposizione, aperta fino al 14 luglio 2024, sottolinea attraverso un ricco percorso artistico di opere provenienti da musei e collezioni private il forte rapporto fra le arti figurative e la letteratura. Il percorso cronologico e tematico mette in luce nelle opere i riflessi delle trasformazioni della società e dell’editoria nei secoli, l’evoluzione della funzione del libro e della sua rappresentazione.

Vincent van Gogh, Natura morta con pila di romanzi francesi

Foto di Vincent van Gogh – Van Gogh Museum di pubblico dominio condivisa via Wikipedia