la Giuria presieduta da Davide Maria Desario ha nominato L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026

All’unanimità la Giuria presieduta da Davide Maria Desario ha nominato L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026.

Nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura si è tenuta la cerimonia di proclamazione della città vincitrice del titolo di Capitale italiana della Cultura 2026. Il titolo per l’anno 2026 è andato a L’Aquila che ha vinto con il progetto “L’Aquila. Città Multiverso”.

È L’Aquila la Capitale italiana della Cultura 2026

La città de L’Aquila ha superato le altre nove città e unioni di comuni che erano approdate all’atto finale della contesa indetta a partire dal 2016. Gli altri finalisti erano: Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso e Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).

Presenti alla cerimonia la Giuria della Capitale italiana della Cultura 2026, presieduta da Davide Maria Desario, e il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha espresso il suo rammarico per la necessità di premiare una sola città – “nel mio cuore vorrei che tutte quante venissero premiate per la loro bellezza” – ma che lavorerà, assieme a tutto il Ministero e ai sindaci delle dieci città, perché anche le altre finaliste possano realizzare parte dei loro progetti.

Per voce del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi la vincitrice ha garantito la alleanza con le nove città finaliste al fine di creare una rete solida e duratura fra tutte le realtà che hanno preso parte alla sfida.

Il capoluogo abruzzese riceverà un contributo finanziario di un milione di euro per concretizzare gli obiettivi previsti dal progetto.

Dettaglio della fontana delle 99 cannelle
Foto di Ra Boe / Wikipedia condivisa via Wikipedia con licenza CC BY-SA 3.0 de

La attuale Capitale della Cultura è Pesaro. Per il 2025 la città capitale sarà la siciliana Agrigento.

Procedono i lavori per la Capitale dell’arte contemporanea

Nella stessa occasione, Sangiuliano ha confermato l’idea del MiC – annunciato dodici mesi fa, sempre nella Sala Spadolini, durante la nomina di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 – di istituire presto la Capitale italiana dell’arte contemporanea.

Fontana vecchia di Nicola D’Antino e sullo sfondo la Chiesa di S. Maria del Suffragio

Foto di Idéfix condivisa via Wikipedia con licenza CC BY-SA 3.0