Andrej Astvacaturov e il “noioso show dell’assurdo” della letteratura contemporanea. L’autore di Naked people si schiera contro il suo tempo.
Quella di Andrej Astvacaturov è una figura di primo piano nell’arena letteraria contemporanea russa. Classe 1969, Astvacaturov è professore di letteratura angloamericana all’Università di San Pietroburgo e nipote del celebre filologo Viktor Žirmunskij.
Nei suoi romanzi Naked people (Corpo60, 2009), Il museo dei fetidi (Felici, 2012) e L’autunno nelle tasche (2015), si dipana in una prosa lineare ed episodica un mondo assurdo, in cui l’uomo è solo e abbandonato in una realtà indifferente.
La commedia dell’arte è l’ultimo lavoro di Astvacaturov
Oggi preferiamo parlarvi del suo racconto La commedia dell’arte contenuto nell’antologia Falce senza martello, a cura di Giulia Marcucci (Stilo editrice, 2017). L’autore prosegue su questa linea poetica che pone al centro l’esistenza dell’uomo in un mondo che non rispetta le sue esigenze e i suoi desideri. La sfera privata del protagonista, un adolescente che sperimenta un amore non corrisposto, si sviluppa sullo sfondo dell’imponente cambiamento in corso in URSS: Gorbačëv annuncia il passaggio alla Perestrojka, determinando così la scomparsa di quel mondo illusorio che il ragazzino percepiva come reale: spariranno le amicizie, i sentimenti, la storia che fino ad allora aveva vissuto. Ed ecco il motivo del titolo: il tramonto dell’età sovietica viene paragonato a un teatro, in cui si muovono le maschere di Pierrot (il protagonista), Arlecchino (l’amico Skačkov), Colombina (l’amata), ecc.
Alla domanda “Di cosa si scrive oggi in Russia?” Andrej Astvacaturov risponde: “Di passato e patriottismo” e descrive la contemporaneità come “un noioso show dell’assurdo, un paradosso semiotico che allontana lo scrittore”. Secondo lui, infatti, la letteratura si è sgretolata. E la colpa è di internet.
Valentina Balestra e Denise Simonetti (Slaviste col rossetto)
Foto di Rodrigo Fernández condivisa via Wikipedia con licenza CC BY-SA 3.0